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178 libro terzo


altrettanta quantitá di merci, che potettero avere in mano de’ mercanti di quelle nazioni che aveano fatto il commercio degli aspri. Risoluzione barbara e dura, ma che ha un fondo di ragione, e che avrebbe avuta qualche equitá, se le signorie, da cui dipendeano que’ mercanti, avessero avuta altrettanta premura per loro quanta ne avea il Turco pe’ sudditi suoi. Ma a’ mercanti cristiani non furono rifatti i danni da que’ loro concittadini, che aveano guadagnato sugli aspri.

Prima di terminare, è necessario risolvere se convenga ritrarre la spesa d’una nuova coniata dall’istessa moneta o da qualche dazio, che s’imponga in altra parte del commercio d’un paese. Questione grande ed ardua è questa. Ed, a volervi apportar qualche chiarezza ed ordine, dico come si coniano nuove monete per ritirare le antiche consumate o dall’uso o dalla forbicia. Nel primo caso, non si fa una generale coniata, ma a poco a poco: perciò è necessario ritrarre la spesa della zecca d’altronde; ed in questo errarono tutti i governi de’ secoli barbari. Dalla moneta si può trarre la spesa, o alleggerendone il peso, o il carato, o facendo un alzamento, cioè una mutazione d’idee e di voci. Tutte tre queste vie guidano a perdizione, quando si fanno d’una parte sola di moneta, inducendo quella sproporzione, che conviene tanto abborrire. Farlo a tutta la moneta non v’è necessitá; onde vi sarebbe maggior danno.

Ma, se si rifá tutta la moneta per estinguere la corrotta e tronca, si può seguir l’uno o l’altro consiglio; e il piú de’ governi hanno soluto usare unitamente tutti e due. Cosí fece fra noi il duca d’Alba nel 1622; cosí il conte di Santostefano, che pubblicò la moneta coniata dal marchese del Carpio. Ed io son persuaso questa essere la miglior via: perché i dazi corre rischio che, una volta messi, restino per sempre; e, siccome la spesa è grande ed istantanea, se tutta si ritrae da’ dazi, questi hanno da essere ben gravosi.

Quanto alle monete, non bisogna punto diminuirle di peso o di bontá, ma farne soltanto un alzamento. Nel primo caso, s’impiccoliscono, si discreditano, si schifano. Non tanto nel secondo; e, sebbene molta buona gente, che ha voluto scrivere