Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/195

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capo terzo 189


promette di fargli slungare, non ridono se si parla d’arricchire: tanto gli accieca piú l’aviditá della roba che della statura! Ma l’ordine della natura è che le voci non abbiano forza di mutare le cose, sebbene, nelle scienze e nelle cognizioni che nascono dentro gli animi umani, le cose e le voci stiano (né senza grave danno) miseramente abbarbicate insieme ed unite.

È adunque falsa opinione il credere che crescano le rendite del sovrano. Quel ch’è vero è che le spese scemano, restando il principe obbligato meno di quel ch’era prima. E, sebbene il principe non possa restar mai obbligato piú di quel che il bene del suo Stato comporta e, delle tante maniere onde egli può disobbligarsi, la mutazion delle voci possa parere ad alcuno la meno regia e generosa; pure sonovi congiunture di tempi, in cui il non pagare per mezzo d’un alzamento non è il peggiore di tutti gli espedienti.

Per quello che concerne l’utilitá de’ popoli, che si credono arricchire coll’alzamento, secondo disse Giovanni Locke, questo si rassomiglia alla risoluzione di quel matto che facea boller nelle pentole i quattrini per fargli crescere. E ciò basti aver detto qui delle false utilitá.