Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/203

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capo terzo 197


è buono. Perché, non potendo i mali insoffribili durare, prima che l’incominodo della mutazione ritorni sul re, o lo Stato si sana, ed è facile la medicina, bastando accrescere i tributi secondo la mutazione, sicché restino eguali a’ primi secondo il peso de’ metalli; ed allora tutto è come se mai non si fosse fatto, e solo le idee e i nomi restano senza nocumento mutate: o lo Stato muore e si distrugge, e non conviene pentirsi d’averlo con ogni estrema arte curato, ma, conoscendo essere venuto il termine di quella vita, che a tutte le umane cose la provvidenza prescrive, resta solo accompagnarlo decentemente alla sepoltura.

Sicché, ritornando al proposito, è falso che il principe abbia necessitá d’alzar le paghe subito dopo l’alzamento, ma vi corre molto tempo. Non faccia poi spavento questo accrescer de’ tributi, essendo solo di voce, e per emendare l’alzamento, che, in se stesso considerato, è un dono d’una parte de’ dazi: dono necessario e vantaggioso, quando la grave infermitá dello Stato, divenuto inetto all’antico peso, lo dimanda.

Quanto alla compra delle merci straniere, negli Stati fruttiferi è poca e poco necessaria: quanto è minore, tanto è piú desiderabile, e mai non assorbisce tutto il guadagno d’un alzamento.

Voglio anche avvertire che negli Stati, ove il principe è libero ad imporre i tributi, niuna operazione può minorarglieli, fuorché quella che gli toglie tal potestá; non dovendo egli regolare la spesa sulle rendite, ma queste sopra quella, la quale, quando egli è giusto, si sforzerá che sia il piú che si possa minore.

V’è chi, piú ingegnoso, crede dir molto col dire che l’alzamento è una violenza fatta alla natura: il che, siccome è verissimo, cosí non rileva punto. Di tutte le violenze, che si possono fare alla natura, la maggiore è la morte d’un uomo; né v’è cosa che sembri piú assurda quanto che il ministro del bene cagioni il massimo de’ mali a colui su di cui egli non per altro ha autoritá che per renderlo felice; e pure ella è talvolta giustizia. Lo stesso è dell’alzamento.

In ultimo s’oppone che l’alzamento è tirannico ed ingiusto; e questa opposizione (perché negli animi di chi regge niente