Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/234

Da Wikisource.
228 libro quarto


non si suppongono preesistenti molte merci utili, che possano trafficarsi, la moneta non può far altro che un giro vano ed infruttuoso. Perciò quegli ordini, che conferiscono a moltiplicar le merci venali, sono buoni; gli altri sono tutti cattivi e dannosi. Stieno in una camera chiuse cento persone con una certa somma di denaro a giuocare. Dopo lungo giuoco, avrá il denaro avute certamente innumerabili vicende, ed altrettante la ricchezza e la povertá de’ giuocatori; ma il totale non è né cresciuto né diminuito mai, e nel luogo non si può dire variata la ricchezza. Vero è che il mancare il corso impedisce il proseguimento delle industrie, e perciò genera povertá; come per contrario il corso veloce le fomenta: ma chi ben riguarda, osserverá che il corso della moneta può ingrandire e stabilire le ricchezze giá cominciate ad essere in uno Stato, non generarle ove non sieno. Sicché sempre è vero che s’abbia a pensare prima ad aver merci e poi a dar loro il corso, acciocché, vendute e consumate presto le une, si dia luogo alle altre di succedere. È vero ancora che un rapido giro fa apparire una non reale ricchezza; come è lá dove la nobiltá vive con lusso e spese superiori alle rendite sue, e i debiti, che fa, non gli paga. I nobili non si persuadono d’essere impoveriti; ma il mercante, che numera i suoi crediti come certa ricchezza, si stima ricco, e sulla creduta rendita ingrandisce la spesa; fino a che tutti e due, il nobile ed il mercatante, vanno giu poveri e troppo tardi disingannati. È dunque tanto peggiore un tale rigiro pieno di fantasmi di ricchezze, quanto è peggiore della povertá il credersi ricco e non esserlo. Sono dunque assai riprensibili quegli scrittori, che, lasciatisi ingannare dalle voci del volgo e confondendo gli effetti colle cause, propongono animosamente al principe loro l’accrescere la quantitá della moneta e ne bramano accresciuto il corso; mentre non si ricordano neppure dell’agricoltura, delle manifatture e della popolazione, dalle quali unicamente viene il corso utile e vero. La quantitá del denaro non s’ha da accrescere, se non quando si vede non esser bastante a muovere tutto il commercio senza intoppare e lasciarlo in secco; e come si possa acquistare tale conoscenza, è quello ch’io vengo ora a dichiarare.