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Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/59

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capo terzo 53


che si adopra nell’inargentature del legno e del rame e nelle indorature false, che tutte d’argento fino si fanno, ci sará uomo, che dubiterá che in cinquant’anni tutto il Regno ne abbia distrutti sopra trecentomila? E quello, che in vestimenti, galloni, drappi e ricami l’indicibile nostro lusso dissipa, è possibile che non giunga a settecentomila ducati? Lascio tanti altri modi di dissipamento, e, restringendomi a’ giá detti, egli resta palese che, mentre della moneta si sono dileguati ducentomila ducati, del restante dell’argento sopra due milioni n’è andato via. Sicché dieci volte piú dipende il prezzo dell’argento dall’uso suo in mercanzia che in moneta. Un somigliante calcolo si può far sull’oro, e tirarne la stessa conseguenza. E, quando questa non paresse ancor a taluno, come ella lo è, verissima, potria egli restarne convinto, riguardando i bassi metalli che usansi per moneta, e vedrebbe che in ogni nazione solo le utili merci a quest’uso impiegansi, né le inutili, come i sassi e i pezzi di cuoio, possonvisi adoperare. Non hanno adunque gli uomini stimati i metalli, perché pensavano a costituirne la moneta; ma pensarono ad usargli per moneta, perché ne aveano stima ed utilitá. Non fu loro libera e capricciosa scelta, ma fu necessitá, che alla natura istessa de’ metalli e a’ requisiti della moneta era congiunta: il che nel seguente capo si discorrerá più minutamente.

A stabilire questa veritá, che io ho dimostrata, si poteva usare un altro computo, dal quale apparisse la sterminata quantitá dell’oro e dell’argento, che da due secoli in qua il nostro lusso ha annichilata: ma questo computo, siccome piú vasto, era soggetto a troppo piú gravi errori. Pure e’ mi piace additarne un lampo. Per conoscere quanto argento siasi dalle Nuove Indie recato qui, basta sapere che don Gaspar di Escalona1 dice (ed egli potè saperlo) che dal 1574, che fu imprima scoperto il Potosi, fino al 1638 si erano estratti da quel monte 395.619.000 pesos di argento. Il peso è in circa quanto dodici de’

  1. Nel suo Gazofilacio perubico, folio 193.