Pagina:Galilei - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - 1638.djvu/30

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del Galileo. 21

trà fibra, e fibra de i canapi tiratissimi, nè può l’immensa forza del pendente peso vietargli l’entrata; si che, penetrando per gli angusti meati ingrossano le corde, e per consequenza le scorciano, onde la mole gravissima à forza vien sollevata.

Sagr. Ei non è dubbio alcuno, che, mentre una resistenza non sia infinita, può dalla moltitudine di minimissime forze esser superata; si che anco un numero di formiche stracicherebbe per terra una nave carica di grano: perche il senso ci mostra cotidianamente, che una formica destramente porta un granello; e chiara cosa è, che nella nave non sono infiniti granelli, mà compresi dentro à qualche numero, del quale sene può prendere un’altro quattro, e sei volte maggiore, del quale se se ne prenderà un’altro di formiche eguale, e si porranno in opera, condurranno per terra il grano, e la nave ancora. È ben vero, che bisognerà, che il numero sia grande, come anco per mio parere quello de i Vacui, che tengono attaccati i minimi del metallo.

Salv. Mà quando bisognasse, che fussero anche infiniti, l’havete voi forse per impossibile?

Sagr. Nò, quando quel metallo fusse una mole infinita: altrimenti.

Salv. Altrimenti che? Orsù già che si è messo mano à i Paradossi, veggiamo se in qualche maniera si potesse dimostrare, come in una continua estensione finita non repugni il potersi ritrovar’ infiniti Vacui; e nell’istesso tempo ci verrà se non altro, almeno arrecata una soluzione del più ammirabil problema, che sia da Aristotele messo trà quelli, che esso medesimo addimanda ammirandi, dico trà le questioni Mecaniche; e la soluzione potrebbe esser per avventura non meno esplicante, e concludente di quella, che egli medesimo ne arreca; e diversa anco da quello, che molto acutamente vi considera il dottissimo Monsig. di Guevara. Mà bisogna prima dichiarare una Proposizione non toccata da altri, dalla quale depende lo scioglimento della questione, che poi, s’io non m’inganno, si tira dietro altre notizie nuove, et ammirande: per intelligenza di che,


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