Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/12

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e poi si diressero verso il Grand Hôtel. Giorgio salutò familiarmente uno dei due che si avvicinavano:

— Ciao, Cicillo.

— Tu qui? e che ci fai?

— Faccio l’uomo che aspetta.

— A proposito, ieri ho inteso parlare di te. Sei dunque a Livorno da qualche tempo?

— Da un giorno appena.

— E come mai ti circondi di mistero? Assassino, tu premediti qualche cosa.

Giorgio arrossì e sorrise col sorriso idiota dell’uomo il quale ha da nascondere un segreto che vorrebbe far conoscere, poi soggiunse:

— Tu, piuttosto, ho sentito dire che premediti qualche cosa: un romanzo, è vero?