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senza contare l’equivoco del portalettere, che avrebbe potuto finire anche peggio. Per giunta, Mario e Prospero si burlavano continuamente di lui, dandogli dell’imbecille a tutto spiano. Il pover’omo se l’aveva presa tanto a cuore, che si scordava persino d’ubbriacarsi e quando, ritto sul portone, vedeva passare qualche ufficiale dì marina, che andava all’accademia navale, lo guardava con paura feroce quasi avesse visto un coccodrillo.
L’ammiraglio poco parlava e poco si lasciava vedere: ma guai a chi capitava sotto la scarica dei suoi malumori concentrati.
Per paura di qualche strattagemma, non aveva partecipato a nessuno, neppure alla curiosità morbosa delle Cingoli, la notizia del prossimo arrivo del Liberti: s’era li-