Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/220

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reggiava un vecchio cassone, dipinto di verde, di proporzioni enormi.

Il giovane chiese con accento esotico:

Monsieur l’ammiraglio Sterbini?

— Che desidera? chi è lei?

— Sono la modiste.

— Ma allora si tratta della signorina?...

— Precisamente: ho apportato tutto quello che si può desiderare di più distinguato e della derniera novità: posso far importare questa mia malla dalla damigella?

Mario diede una mano ai facchini e il cassone, meno pesante di quel che pareva a prima vista, fu portato nel vestibolo, mentre appunto scendeva l’ammiraglio i cui nervi erano tesi come corde di violino.

— Che cos’è, — domandò, — quell’impiccio?