Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/99

Da Wikisource.

fosse un bimbo, mentre la figlia gli passava dolcemente la mano entro i ruvidi capegli.

— Babbo mio caro!

— Come va che non sei al bagno?

— Mi sento un pochino stanca.

— Ninì mia: che vuol dire? non saresti mica indisposta?

— Ma no, papà: t’assicuro che sto benissimo, è l’effetto appunto dei bagni e nulla più.

— Lascia che ti guardi! — esclamò l’ammiraglio, dopo averle baciato le punte rosee delle dita: — sì, sì, hai ragione: hai ragione: stai benissimo: sei uno splendore.

— Non sono una smorfiosa; sai bene che non ho mai avuto neppure un leggero dolor di testa.