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le orecchie alla tua inconsapevole puerizia.
Agenore che, durante questa predica, ha tenuto l’occhio fisso sopra un insetto alato, che passeggia sul tappeto:
— Papà, le mosche hanno le mani?
S’ode un passo lento per le scale, virgolato da colpi di tosse e da sospiri asmatici.
— Dev’essere lui! — esclama la signora Eufemia, facendosi un pochino rossa in mezzo all’indivia.
Una scampanellata pare confermi l’ipotesi della signora De-Tappetti.
La serva corre, traballando, apre l’uscio e dice:
— Si accomodi, signor cavaliere.