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della casupola; perfino un vecchio scialle di Rosa viene messo, a guisa di cortinaggi, alla finestra della camera da letto. Sopra il giaciglio di Agenore viene posto un mucchio di paglia, e lo si copre di mutande, di camicie, di pedalini, di straccetti, di grembiali, e altro, per far credere che sia la resa della lavandaia.
Suonano le dieci.... le dieci e mezzo....sono quasi le undici.... Policarpo comincia a respirare.
— Ah! forse non verranno, quei birbaccioni.... avranno riflettuto, che, francamente, sarebbe un incomodo troppo grave..... quel Colandrea è uomo di buon senso.... fors’anche avranno perso il treno....
Ma ecco Agenore che viene gridando.
— Eccoli che arrivano!
— Il diavolo se li porti! indiscreti, scrocconi, villanacci, infami! — strilla Policarpo, indi correndo incontro alla signora Paolina Colandrea, alla signora Amalia Codarelli, alla signora Eulalia Pulitano: