Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/105

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la giustizia 91


«non vi vedo per la prima volta — e che da quando vi vidi — io arsi per voi dell’amore il più puro.»

Nel terminar questo astuto discorso — trascinando la serica sottana — il tentatore si avvicinava a Clelia. - — Ma questa, — inarcando certe ciglia leonine — si mantenne tra un tavolino ed il prelato — a cui sarebbe stata impossibile poterla raggiungere s’anco fosse stato agile e svelto al pari di lei.

Invano egli la supplicò, adoperando tutte le lusinghe di cui era capace — sempre più fieramente le rispondeva la nostra eroina — laonde — furioso il prete che vedeva scorrere il tempo senza approdare a nulla — tornò alla porta — fece un segno — e comparivano in suo soccorso Don Ignazio e Gianni.

Accortasi del pericolo di dover lottare contro i tre — Clelia trasse risolutamente il pugnaletto — e mentre furibonda e con voce commossa esclamava: «Piuttosto m’immergerò questo ferro nel cuore» — il maledetto vecchio — ladro delle sostanze del povero Muzio — s’andava avvicinando in modo da poter lanciare la sua mano di falco sulla destra della fanciulla, che strinse come una tanaglia. — L’eunuco alla sua volta dalla parte sinistra la raggiunse — e tra i due tentarono di domarla, disarmandola del pugnale.