Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/115

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le terme di caracalla 101


«mostra tre — vuol dire che ne ha molti il pizzicagnolo.»

Nella folla ognuno diceva la sua — mentre i soldati davano opera a far rientrare i cadaveri.

«Lasciali andar giù a rompicollo — avrai più presto fatto,» diceva l’uno. «Maneggia il pesce che non ti strappi,» diceva l’altro — e tutti — a fischiare — mentre sforzandosi i soldati a tirar su il corpulento cadavere di Procopio — si spezzava la fune — e il corpo precipitava sul lastrico con grande fracasso.

Nella folla, mentre durava l’osceno schiamazzo — il mendico diceva a Silvio:

«Questo popolaccio mi nausea — esso ama ridere di tutto — Pasquino solo ci rimane dell’antica Roma. — Io vorrei che questo popolo avesse la gravità, con cui i nostri padri — nel Foro — vendevano e comperavano ad alto prezzo il terreno occupato dalle schiere di Annibale vincitore — oppure eleggevano un Dittatore per salvare la Repubblica in pericolo — senza ingannarsi mai nella scelta. — Ma quanto tempo dovrà passare — prima di averlo degno ancora dell’antica fama — corrotto com’è dai preti? — Di tutti i danni fatti da questi impostori