Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/127

Da Wikisource.

la tortura 113


In molti paesi — come l’America — l’Inghilterra — la Svizzera, la tortura è realmente abolita — nè colà il progresso è vana parola.

In Roma pure non se ne parla, è vero: ma chi riesce a penetrare nei reconditi recessi di quei pandemoni, che si chiamano claustri — seminari — conventi? — in quei covili ove un’assoluta reclusione isola l’individuo dall’umana famiglia — ove l’essere maschio o femmina che appartiene alla confraternita — è legato da giuramenti tremendi — ed appartato per sempre dal consorzio del resto degli uomini: — massime se vi sia sospetto ch’egli non sia intieramente corpo ed anima consacrato all’istituzione — ove il despotismo è assoluto - irresponsabile — potente!

Sì! in Roma — ove siede il vicario del Dio di pace — del redentore degli uomini — v’è la tortura come ai tempi di S. Domenico1 e di Torquemada!2 ed in questi giorni di convulsioni politiche e di paure pretine — la corda e la tenaglia erano all’ordine del giorno negli orridi sotterranei di Roma.

Povero Dentato! il bravo sergente de’ dra-

  1. Inventore dell’Inquisizione.
  2. Uno dei più feroci inquisitori di Spagna.