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l’esercito romano 221


diti da birri, sotto il nome di gendarmi. — Mercenarii tutti poichè qual uomo d’onore — e non spinto dalla sete dell’oro — potrebbe adagiarsi su tale letamajo?

Il nome di soldato del papa è schernito — e lo straniero, per malandrino che sia — giugendo a far parte di questo esercito — crede nobilitarlo. — Disprezza quindi lo straniero i soldati romani — e di qui botte tra romani e stranieri — quasi sempre con la peggio degli ultimi, perchè gli indigeni — malgrado tutto lo studio dei preti per corromperli ed imbastardirli — conservano ancora qualche avanzo dell’antico valore. —

Ecco lo stato del moderno esercito romano — ed ecco perchè i nostri proscritti — informati d’ogni cosa — se ne stavano tranquillamente aspettandone le mosse — mentre le mosse tardavano perchè la confusione e la discordia regnavano in quella parodia d’esercito.

Gli stranieri sprezzatori dei romani, volevano la destra nell’ordine di battaglia — e questi non temendo gli stranieri — e giustamente credendosi migliori di loro — non volevano cederla — le sottane — impotenti a metter ordine in quella ciurmaglia — si rodevano d’impazienza, di rabbia e di paura. —