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il matrimonio 231


«o dome dall’amor vostro reciproco. — Dio benedica l’unione vostra! e così sia.»

Silvia, piangendo amorosamente, pose ambe le mani sul capo de’ suoi cari, e ripetè: «Dio vi benedica!» senza poter articolare altra parola.

L’atto di matrimonio, anticipatamente scritto. fu presentato da Orazio alle firme degli sposi — poi a quelle dei testimonii, dopo averlo firmato egli stesso.

Così ebbe fine quest’atto solenne colla maggiore semplicità possibile. — Celebrato nel vero tempio dell’Onnipotente; rischiarato dall’universale luminare. — non fu per la sua semplicità men sacro — nè men fedeli per tutta la vita si mantennero l’uno all’altro i nostri sposi.

Dall’altare la comitiva festosa si diresse al castello, ove splendida mensa l’aspettava.

Dopo il pasto, in mezzo alla universale letizia — si fecero brindisi — si cantarono inni patriottici — e sino il piccolo John riscaldato dal calore della festa — volle regalare i suoi amici — coi patriottici e simpatici canti della sua terra: il «God save the Queen» ed il «Rule Britannia»1.

  1. Dio salvi la Regina e Britannia regge le onde.