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388 | il governo del monaco. |
«trasognata, con un certo piglio da scuoterla per benino. — Nessuna risposta.» — «Ov’è Nanna?» «tornai a dire — un po’ più alto di prima. — Nessuna risposta. — Ah! vi farò trovar io la lingua, brutta strega» — sclamai infuriato tirando fuori dalla cintura questo palmo di lama — e facendolo luccicare ai suoi occhi. — Eppure niente! —
«Sangue della madonna! — interruppe Gasparo — sono tutte così le badesse — tutte energumene. — Quando alla difesa di Roma nel 1849 la mia compagnia doveva passare nel Convento del Sacro Cuore — per occupare le mura di S. Pancrazio — ci fecero stare delle ore alla porta senza volerci aprire — e la badessa cui era stato presentato l’ordine scritto del Governo — lo fece risolutamente in pezzi — e solo, quando si cominciava a buttar giù il portone colle mannaje — si persuase ad accordarci l’ingresso1.
«E così fece questa» — ripigliava Marzio. — Io non burlavo, lo puoi ben credere — volevo la mia Nanna — e cento vite di vecchie — non mi avrebbero certamente impedito di portar l’impresa a buon fine.
- ↑ Istorico.