Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/405

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il racconto. 389


«Passata la prima espansione d’aff etto — tenendo la mia cara per mano — richiusi la porta — e chiesi a Nanna — se esisteva un altro uscio in quella prigione. Essa rispose di no — ma la badessa che avea intesa la mia domanda — c’è, disse., un altro uscio — e per questo vi converrà uscire per non incontrare la comitiva delle suore che saranno in questo momento sulle mie traccie. —

«Qui una nuova scena ed una nuova fanciulla venne ad interrompere il discorso della badessa. — Io avevo veduto veramente muoversi qualche cosa nell’angolo più oscuro del carcere — ma preoccupato com’ero., non v’aveva badato. — Quando a un tratto una fanciulla dell’età in circa della mia Nanna si avvicinò a me, con voce commossa: — Oh! voi non mi lascerete sola in questo carcere, caro signore — io seguirò la mia Nanna sino alla morte.

«E la Nanna a me: Sì, Marzio! per carità non lasciamo questa infelice amica mia in questo inferno. — Essa era destinata da quella vecchia maga — a mia compagna — per farmi la spia — ed all’opposto è stata per me un angiolo di consolazione. — Era incaricata di farmi parlare — sapere