Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/468

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454 il governo del monaco.


«di dietro dello stabilimento e mettersi in salvo. — Di’ loro — che noi le seguiremo più tardi.» —

Colle sue ultime parole il generoso romano mentiva, perchè ben sapeva che mai le avrebbe seguite. — Egli aveva già assaporata la voluttà del martirio — e non l’avrebbe ceduto al prezzo di un impero.

Ma chi è piombato là in mezzo quasi per miracolo — arrampicandosi per una finestra come uno scojattolo? — Chi può essere che cerchi di entrare in quel finimondo — negli ultimi e luttuosi momenti? — il nostro lettore forse lo indovina.

John! il bravo John — salvato dal naufragio da Orazio — a cui s’era legato con singolare affezione. — Avendo avuto parte in tanti successi dei nostri eroi — il piccolo John aveva ottenuto il privilegio di lasciare lo Yacht a Livorno, o dove meglio gli piacesse, a dispetto del capitano Thompson — ed anche dell’Àurelia — e venire a passare alcuni giorni — co’ suoi amatissimi amici — e la sua signora. —

Egli era già in Roma — durante questi ultimi tremendi avvenimenti — e aveva bravamente affrontata la mitraglia sul ponte — e s’era poi col popolo ritirato nel lanificio.