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58 il governo del monaco


alla casa Marcello — Fido si fece innanzi, minaccioso prima, poi lieto alla vista di Silvio — e quando furono sul limitare dell’uscio apparve pure Marcellino — a cui Silvio chiese dove fosse Camilla. —

«Camilla!» rispose il giovane «se venite meco v’indicherò dove si trova.» — E guidandoli verso un’eminenza ove lo seguirono tutti — Marcellino additò loro un non lontano santuario, accanto al quale scorgevasi il recinto d’un Cimitero e disse: — «Là all’alba ed al tramonto, voi potrete trovare Camilla e là essa si trova ora.»

Silvio senza far motto ai compagni i quali continuavano a seguirla, s’avviava al luogo indicato, ove Camilla, vestita a lutto, stava inginocchiata accanto ad un modesto tumulo di terra smossa di recente — così assorta che non si accorse dell’avvicinarsi di gente. — Silvio la contemplava impietosito, e non osava disturbarla — sicchè quando parve che la poverella avesse terminata la sua preghiera fu udita esclamare: «Ah! fui io sola la causa della morte del mio povero padre!» Ciò dicendo si levò — e scorse Silvio ed i compagni — alla qual vista non si turbò ne alterossi — ma sorrise d’un sorriso angelico al suo antico amante — e s’avviò verso la casa insieme alla comitiva.