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190 | i mille |
meglio degli altri? Egli poteva farlo! doveva farlo! Ma che! nemmen per sogno; coteste ardenti e buone popolazioni che con tanto entusiasmo avean salutato il giorno del risorgimento e dell’aggregazione alle sorelle italiane, sono oggi..... sì, oggi ridotte a maledire coloro che con tanta gioia un giorno chiamaron liberatori!
I giorni passati in Napoli dopo l’ingresso furono consacrati ad organizzar una prodittatura con a capo il venerando Giorgio Pallavicino, quindi a preparare l’esercito meridionale all’offensiva ed alla difensiva, poiché i Borbonici coadiuvati dalla reazione europea, ingrossavano al di là del Volturno.
Frattanto ogni sollecitudine era spinta sino al ridicolo dagli aspiranti al merito di propaganda e d’intrighi per la monarchia-messia, cioè sabauda, i quali avean usato i più ignobili e gesuitici espedienti per rovesciare Francesco II e sostituirlo.
Tutti sanno le mene d’una tentata insurrezione che dovea aver luogo prima dell’arrivo dei Mille, e per togliere loro il merito di cacciar i Borboni, cosa che poteva benissimo eseguirsi, se la codardia non fosse l’appannaggio dei servi.
Non ebbero il coraggio d’una rivoluzione i sabaudi fautori, ma ne avean molto per intrigare, tramare, sovvertire l’ordine pubblico con delle miserabili congiure, e delle corruzioni tra i mal fermi servi della dinastia tramontante. — E quando nulla avean contribuito negli ardui tempi