Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/367

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capitolo lvii 343


quelle piante?» ed indicava il punto coll’indice.

Le compagne rimasero attonite. Esse avevano veduto allora ciò che non potevano prima discernere; cioè, una folla immensa che, sebbene volesse nascondersi, non mancava di mostrare la sua massa imponente. Quella folla componeva l’ala sinistra dei borbonici, destinata a caricare la diritta dei nostri, di fianco, quando fossero impegnati al fronte contro i quattrocento cacciatori dell’esercito regolare.

Alcune deboli scaramucce impegnaronsi tra gli esploratori di P... e gli avamposti nemici. La resistenza di questi però doveva essere apparente, e quando incalzati, avean l’ordine di ritirarsi sino a lasciare impegnare nel ponte il grosso dei liberali.

L’eroico martire della Polonia in quell’istante pensò ai suoi feriti; ed un tetro, malinconico, terribile pensiero, amareggiò l’anima sua gentile. Oh! i feriti abbandonati in potere d’un nemico inesorabile! che non dà quartiere! che giungerà con quel sorriso sardonico in cui l’uomo somiglia alla belva assetata di sangue! i feriti che vedranno il sarcasmo dell’omicida e che non potranno nemmeno coprirsi gli occhi colle mani per nascondersi all’orribile vista dell’esterminio de’ compagni e del proprio! A tale idea non regge il cuore — se non sia quello d’un prete!

Io gli ho provati tali sensi; e su queste spalle si sono posate le membra grondanti di sangue