Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/41

Da Wikisource.

capitolo iv 17


palpiti e dalle benedizioni delle madri, delle spose, delle amanti, e da quanti cuori generosi sentono la dignità della patria e l’insofferenza di dominio straniero.

L’onde azzurre del Tirreno, increspate dal zeffiro, dondolavano dolcemente i piroscafi, che vogavano a tutta velocità verso il loro destino, e pochi eran gli Argonauti afflitti dal mal di mare. Male che non ben si definisce, poiché fortissime nature vi son soggette, mentre persone gracili non ne risentono i nauseanti effetti.

Come autorità incontestabile si dice: il grandissimo tra gli Ammiragli moderni, Nelson, soffrisse di tale disagio.

Sulla tolda del Piemonte un alterco non sanguinoso certamente, succedea tra il pacato maggiore Bassini ed il focoso tenente Piccinini, il primo di Pavia, e figlio il secondo delle valli Bergamasche, ambi valorosi. E ciò che prova non esser essi affetti dal male di mare, si è che la disputa proveniva dalla distribuzione del rancio.

Era proprio curioso veder l’eccellente Bassini inarcar le ciglia con un’aria d’autorità che gli dava il grado, ma che non sentiva in fondo, essendo di natura amorevole ed affettuoso anche coi minimi suoi subordinati.

Il Piccinini, più nerboruto ed ardente del suo superiore, aveva tutt’altro che intenzione di perdergli il rispetto, ma iniziata la controversia, e credendo aver ragione, ripugnava di cedere in presenza de’ compagni affollati a contemplarli.