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426 quarto periodo.

dato dai miei ufficiali superiori, non potendo io stesso assistere a dovere i movimenti e le operazioni di guerra per essere obbligato ad andare in carrozza. Chiassi, Lombardi, Castellini, e i tanti prodi caduti in quella campagna, riscattarono col loro nobile sangue i nostri fratelli schiavi, che Italia certamente non abbandonerà più allo straniero, fosse egli il diavolo!

Anche questa volta alcune buone carabine ci giunsero a guerra finita; e fermo il dire! Dal Tirolo ci ritirammo a Brescia, ov’ebbe luogo lo scioglimento dei volontari, quindi il mio ritiro a Caprera.1


Capitolo V.

Agro Romano.


La breve campagna del 67 nell’Agro Romano fu da me preparata in una escursione sul continente italiano ed in Svizzera, ove assistetti al congresso della Lega della pace e della libertà. Io ne assumo quindi la maggior parte della responsabilità.

Generale della Repubblica romana, investito di poteri straordinari da quel governo, il più legittimo che mai abbia esistito in Italia, vivendo in un ozio che io ho sempre creduto colpevole quando tanto resta ancora da fare per il proprio paese, io mi figuravo con ragione esser giunto il tempo di dare il crollo alla baracca pontificia ed acquistar all’Italia l’illustre sua capitale.

Aspettare l’iniziativa da «chi tocca» era una speranza come quella scritta sulle porte dell’inferno. I soldati di Bonaparte non eran più a Roma e poche migliaia di mercenari, stummia di tutte le cloache europee, dovevan tenere a bada una grande nazione ed impedirle di far uso dei suoi diritti più sacri?

Io mi accinsi alla crociata, prima nel Veneto e poi

  1. Devo pure ricordare alla gratitudine dei miei concittadini la egregia donna Jessie White Mario che fu sempre e principalmente nella campagna di Francia la provvidenza dei nostri feriti.