Pagina:Garibaldi e Medici.djvu/45

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ANNOTAZIONI.


(1) Alla porta S.Pancrazio che quasi colle domina Roma, furono rivolti i principali sforzi dell’oste francese nell’assedio del 1849.

(2) È storia che entrati i Francesi in Roma, un Cardinale, celebrata una messa in ringraziamento all’Altissimo per la vittoria, abbracciava sull’altare il Generale vincitore.

(3) Anche il Borbone di Napoli mosse alla gloriosa impresa. Battuto a Palestrina e rintanatosi a Velletri, al primo luccicare delle bajonette della Legione Garibaldi senza colpo ferire, si diede a precipitosa fuga.

(4) Ciò che non avvenne della spoglia di Manara che la pietà e l’oro de’ consanguinei poté trasportare in terra lombarda, avvenne di tanti altri non meno prodi e degni d’onorevole sepoltura.

(4) Ultime parole del moribondo.

(6) La sagacità colla quale superò i pericoli dell’intercetto cammino, provano la sua smania di portarsi a Roma in soccorso dei fratelli.

(7) Mameli prode Genovese ed esimio poeta contemporaneo.

(8) Questo gentilissimo giovine, a 19 anni, cadde vittima di due colpi di bajonetta in una sortita e moriva all’ospedale di Roma compianto da tutti che ne conobbero l’anima bella e generosa.

(9) Masina prode Bolognese. Nella sua breve carriera nell’armi spiegò indomito coraggio e non comuni talenti militari.

(10) Questi due giovani egregi per la loro intelligenza e per valentia nell’armi non saranno mai abbastanza compianti.

(11) Animose giovinette, spinte da amore o al fratello o all’amante, seguirono e divisero coi lor cari la sorte dell’armi.

(12) Molti libelli e qualche romanzo lordarono le stampe a disdoro dei difensori di Roma: ma è storia che la gioventù italiana vi illustrò la propria bandiera.

(13) Merlotti, giovine milanese, a 18 anni si portò guercio a Roma. Battutosi in varii scontri con fortuna e valore, il 3 giugno cadde vittima del piombo di Vincennes che gli sfiorò dalla fronte l’unico occhio.