Pagina:Garrone-Ragazzoni - Edgar Allan Pöe, Roux Frassati, Torino, 1896.pdf/158

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loro importanza, le domande precedenti dell’amante, poi per stabilire il ritmo, il metro e la struttura generale della stanza, così da poter graduare le stanze che dovevano precedere in modo che nessuna avesse a sorpassare quest’ultima per effetto ritmico.

Se io, nel lavoro di composizione che doveva seguire, fossi stato tanto maldestro da costruire stanze più vigorose di questa, mi sarei studiato, deliberatamente e senza scrupolo alcuno, ad indebolirle così, da non guastare l’effetto del crescendo.

Non sarà inutile che io dica qui qualche parola sulla verseggiatura. Il mio scopo era, come sempre, l’originalità. Perchè l’originalità sia stata tanto dimenticata nella tecnica della versificazione, è una delle cose per me più inesplicabili. Ammesso anche che non possa esservi gran che di varietà nel ritmo stesso, è però evidente che le combinazioni possibili di metro e di strofa sono infinite, eppure, per secoli e secoli, nessuno ha mai escogitato, in fatto di versificazione, qualche cosa di originale.

Il fatto è che l’originalità (eccetto nelle anime di forza affatto insolita) non è per nulla, come qualcuno suppone, cosa di istinto o di intuizione.

In tesi generale, per trovarla, convien cercarla laboriosamente, e, benchè essa sia un attributo positivo delle classi più elevate, è meno lo spirito di invenzione che lo spirito di negazione, che ci fornisce i mezzi per conseguirla.

Certo io non pretendo ad alcuna originalità nel ritmo e nel metro del Corvo. Il primo verso di ogni stroffa è trocaico, il secondo si compone di un ot-