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Digesto novo 2983. i tre libri del Codice meschiati nel libro del volume 954 che sarebbono in tutto somma di 12707. Di queste leggi civili è tanta la gloria, e tal l'honore, che da tutte le bande commendate sono. M. Tullio nell'oratione per Aulo Cecinna dice queste parole Qui ius civile condemenet dum putat, is vincula refellit non modo iudiciorum, sed etiam utilitatis vitaeque communis, imperò che tutta la legge civile è come una torre triangolare (dice Baldo) [Baldo.] fortificata di tre fortissimi precetti, che son questi, viver honestamente, non nuocere alcuno, et dare il suo à ciascuno. per questo Chrisippo stoico disse la legge civile [Chrisippo.] esser una scienza del giusto, et dell'ingiusto. e Celso disse, ch'era un'arte del giusto, et del buono per il cui merito [Celso.] uno può dimandarsi sacerdote. e Papiniano giusrisconsulto la chiamò un commune precetto, un consulto d'huomini prudenti, un freno de delinquenti,[Papiniano.] un sostegno della Repub. et una mera necessità per il viver humano: la nobiltà di cui si comprende da ogni parte. prima dal fine, perché (come dice M. Tullio nel secondo delle leggi) è stata ritrovata per la salute de' Cittadini, per la sicurtà delle Città, et per la quiete, e felicità di tutte le genti del mondo. secondo dall'effetto, perché fa che i professori suoi leggisti non sol sian ricchi secondo il detto di quei versi.
Dat Galenus opes, dat sanctio Iustiniana,
Ex aliis paleas, ex istis collige grana,
Ma siano anco per tutto rispettati, et posti à principal governi delle città et provincie, de Regni, et Imperi mondani; oltra hanno da 130. privilegi in favor loro, [Alessandro.]de i quali fa mentione Alessandro, né Digesti, e Lodovico Bolognino sopra l'Autentica[Lodovico Bolognino.], e il Cardinal Fiorentino detto il Zabarella, sopra la quarta delle Clementine[Il Zabarella.]. Terzo dall'oggetto, perché la legge informa l'anima nostra ch'è il suo oggetto, di costumi honesti, et Santi, come bene allega contra i Medici Andrea Barbatia huomo per lettere famoso[Andrea Barbatia.]. Quarto dal soggetto, havendo per soggetto la giustitia, della quale disse Aristotile nel quinto dell'Ethica, ch'è una virtù che luce come la Stella Diana[Aristotile.]. Quinto della virtù, perché ci rende ubidienti, e soggetti à Dio, secondo quel versetto del Salmo. Etenim benedictionem dabit legislator, ibunt de virtute in virtutem, et di più essa sola illumina et illustra tutto il mondo insegnando il modo di reggere, et governare: et perciò né Canoni, nel Trattato De poenitentia, alla Distintione seconda, i Dottori son chiamati raggi del Sole. Oltra di ciò son nobili i leggisti per l'insegne del Dottorato à lor concesso, ch'è la beretta del Dottore, della quale dice Lucca di Penna, [Lucca di Penna.] che l'Ammiraglio del Regno di Sicilia è adornato anco esso; l'anello in dito, il segno che si congionge con la scienza veramente; la Zona di oro in segno che si cinge di perfettione, la toga virile in segno che vuol viere quietamente, et da huomo riposato. Ma con tante lodi, et honori stanno delle ignominie ancora, perché, quanto alle leggi loro, non tutti l'hanno abbracciate, come si vede