Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/51

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nelle tue parole che son come gli Oracoli nel nostro Delfico Apollo non ci cade alcuna maraviglia nell'animo che egli a guisa di Balena monstruosa habbia cercato d'inghiottire questo scrittore da te sanamente difeso, ne che tu n'habbia tolto la debita, et honesta protettione, ma per farti conoscere, quanto il nostro giudicio si conformi col tuo, et quanto la sentenza nostra sia consentiente al tuo desire, noi tutti unitamente prononciamo, che Momo sia una bestia, e un sciagurato, et che sia indegno d'essere ammesso in giudicio contra alcuno, havendo publica fama presso al cielo, et alla terra, di detrattore, maledico, seminatore di zizania, et inventore di tutte le tristitie. Et ci piace, che questo auttore si sia affaticato intorno a tante cose, perché la nostra Deità si manifesta nella università del suo ingegno, et fa palese al mondo, che i suoi pensieri almeno non son come quelli di Domitiano, che traffiggeva mosche, non come quei d'Artaserse, ch'attendeva alla naspa, e alla conochia non come quei d'Artabano Rè de gli Hircani che faceva le trappole per i topi, non come quei di Biante Rè dè Lidi, che inflzava tutto il dì ranocchi, spendendo il tempo virtuosamente, e non dormendo il sonno d'Epimenide, come tanti emuli suoi, se non vogliamo dire insettatori, così scioperatamente fanno. Ci piace di questo Gazofilacio delle professioni con tanta fatica ridotto a fine, et compito, perché sempre ci è piaciuto la consuetudine dè Ginnosofisti, presso à quali colui n'andava a letto senza cena, che non portava al Gazofilacio qualche avanzo, ch'havesse fatto il giorno, et habbiamo commendato sempre i costumi della gioventù Egittia, che non potea gustare il cibo, se prima non havea corso cento ottanta stadij dissegnati loro. Ma sopra tutto ci diletta la generosa audacia dell'animo suo, havendo tentato di cavar (per modo di dire) l'Eufrate dal suo letto, come Nitocri Regina d'Egitto, et di formar dal monte Atho una città capace di diece mila huomini, come intese Stasicrate stupendissimo Architetto. Però di commun consenso lo raccomandiamo qui alla Dea Fortuna, essendo più che sicuri che altro non li manca se non sorte amica del suo valore. E, se tu Dea brammi di sodisfare al desiderio universale di tutto questo sacrato collegio, noi ti preghiamo a pigliar questo assonto di favorire il genio di questo scrittore in tutte l'opere sue, et che desti il magnanimo suo Signore a tenerne tal conto, che Momo invidioso per disperatione s'impenda da se medesimo, provando in se stesso le capre non haver il naso da Rhinoceronte, ne i cani da pagliaro fare una corsa da levrieri appresentati pur avanti al suo conspetto perché è cosa da gran Signore a ricever benignamente ogni offerta benche picciola, et se nella corte d'un tanto Prencipe operi cosa al desire elevato di questo Auttor conforme, trova in un tratto l'ali di Dedalo, et portaci lieta nova di quanto operato havrai.