Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/73

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gran padre Agostino. Tolle iura imperatorum, quis audet dicere haec villa est meus est iste servus mea est haec domus. Essendo questo il vero non è da dubitare, che il dominio, e principato politico sarà legitimo di colui, al qual l'havrà dato immediatamente Iddio, come fu dato a Mosè sopra il popolo d'Israele, et a Saul primo Re dall'istesso Signore eletto overo per i meriti suoi virtuosi (così nota Santo Antonino)[S.Antonino.] i popoli per natura liberi si faranno da se stessi di commun consenso soggiogati, o c'havrà ricevuto la signoria da persona tale, che per l'istessa strada passando sarà stata eletta, capo e superior a gli altri, come fu eletto Ioseffo da Faraone, e per l'opposito quel sarà dimandato propriamente tiranno il quale con mezzi illeciti, o di violenza d'arme, o di pratiche ingiuste, e disdicevoli, havrà occupato il dominio, e la libertà d'alcuni per se stesso, del qual principato parlando Leo Papa [Leone Papa.]disse. Principatus quem metus extorsit, et si actibus vel moribus non offendat, ipsius tamen initij sui est pernitiosus exemplo. Ne solo in questo consiste la differenza tra il signore e 'l tiranno, ma le parti dell'animo virtuoso, e il regimento honesto, et giusto constituiscono un signore ottimo, come per il contrario (secondo S. Thomaso nel libro De regimine Principum) vien constituito un tiranno da' virtù dell'animo scelerati, et dal modo di governare, iniquo, acerbo, e dispietato. Proprie saranno d'un signore la religione circa le cose divine, et ecclesiastiche, l'honestà né costumi, la verità, e la fede né suoi detti, la magnanimità né gesti, la costanza in fatto, l'osservanza nelle leggi, la cura ne studij, le maniere gentili, amorevoli, pie, e cortesi con i sudditi, la discretta prudenza nel reggere, la giustitia né giudicij, et nelle scienze, che procedono da quello, e se la bellezza esterna del corpo fosse con quella dell'animo congionta, esse farebbono un Signore, et un Barone, in tutto e per tutto honorato, e glorioso. Et necessaria, e debita a un vero signore la religione circa le cose divine, et ecclesiastiche, come tien [Plutarco.]Plutarco nel libro, che scrive a Traiano Imperatore, ove dice, che. Princeps caput est reipublicae uni subiectus Deo, et his qui ministrantur quae Dei sunt in terris. Per questo il sapientissimo Salomone [Salomone Prencipe religioso.]ordinò il sacro santo tempio a Dio, e dispose i ministri de' sacrificij, et holocausti debiti alla divina maestà. Nel quarto libro, de' Regni si legge, che Ioiada Re, notata la negligenza de' sacerdoti, fece restaurare[Ioiada Religioso.] il tempio mezzo consonto delle rendite proprie di quello, perché nel principio del suo Regno apparve signor da bene, e molto religioso. Perciò Papa Marcello[Marcello Papa.] in un Decreto disse. Boni Principis est ac religiosi ecclesias contritas atque conscissas restaurate, novasque aedificare, et Dei facer dotes honorare, atque, tueri. Possidonio parlando de' Romani, laudogli grandemente per la Religione loro, onde disse. Erant illis religio Deorum admirabilis, iustitia multumque studium, ne in quempiam iniurias conferrent. Era solito a questo proposito di dir Solone, che governava la Republica per favor di Minerva, come Pisistrato le guerre