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bero docente o qualche insegnante ufficiale farà tosto il corso senza chiedere incarico di sorta.
6° — Si comprende di colpo che stabilito anche presso di noi un minimum di anni di studio, molti studenti, ricchi d’ingegno e di zelo, possano, dopo sei semestri, come nelle Università d’oltr’alpe, essere dottori in lettere o di scienze o dottori in legge; si comprende agevolmente che dopo dieci, e perfino solo dopo otto semestri (ciò che segue precisamente in Germania), possano conseguire il diploma professionale gli studenti di medicina e di chirurgia.
La laurea non sarà più obbligatoria. La sosterrà solo colui che desidera seguire la carriera didattica universitaria.
All’esame di Stato il candidato si potrà presentare appena abbia seguito il numero d’insegnamenti prescritto per ogni facoltà.
— E si comprende parimenti che la possibilità di guadagnare uno, due e persino quattro semestri sveglierà anche negli studenti italiani un ardore, uno slancio, un’iniziativa che purtroppo oggi in Italia non può avverarsi, poiché se non sono per bene compiuti i 4 o 5 o 6 anni, qui nessuno è ammesso all’esame di laurea.
— E se lo studente mormora che i professori a, b, c, sono assenti, troppo lungamente assenti... gli si fa tosto balenare lo spauracchio dell’esame e sempre con mirabile effetto.