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ATTO PRIMO.
SCHIENA PRIMA.
Tempesta marittima sulle campagne di Cappadoccia con tuoni, lampade, saette, percosse, e battiture.
Ostilio, e Ciborra.
Cib. Assai dicesti, Ostilio, io nulla intesi:
Forse il gran Domator degli Ateniesi
D’una ciurma rubella
Vincitor non sarà?
Ost. Roma non è più quella;
I Dattili, e Spondei
Più feroci, che mai,
Regina, se nol sai,
L’offerte d’amistà non hanno in calle26.
La Tiburtina Valle
Tutta d’armi risuona;
Il Ciel folgora, e tuona.
E se il rumor non senti,
Odi le voci d’un, che ti consiglia,
Fa, che poi non ti penti.
Cib. Già non è maraviglia,
Che tu mi sii nemico.
Ignoro i tuoi accenti;
Ma da’ tuoi movimenti
Conosco il tuo livor.
So, che m’invidii il Soglio;
Ma non ti lusingar, vendetta io voglio.