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SCENA VI.
Adramiteno ritornato dalle selve Ircane.
Or sì, che le mie glorie
Son giunte a seguo eccelso di grandezza!
Ciborra mi disprezza,
» E le passate istorie
Dell’Asiatica gente,
» Poichè in Ircania ho vomitato il core,
Mi chiameran fellone e traditore.
Cavatina accompagnata da varii stromenti di dote.
» Stelle, se ingiuste siete,
» Venite giù a cimento;
» Più rischi non pavento;
» Già tutto orror mi fa.
» Vengan pure con voi i Pirenei,
» Vengan salvo-condotti, ed Appennini,
» Ed isole, e pianeti, ed assassini.
E se qualcun a piè venir non puote,
Si serva pur del carro di Boote.
» Uno stridor di vento
» Veggo, che in mar s’innalza;
» La terra già si scalza,
» Il polo se ne va.
» Crepano gli elementi;
Freme di rabbia Euclide;
Ma il mio valor ne ride,
E niun si salverà. scappa via.