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L’ardentissimo affetto che io ho avuto in voi servire, avvegnachè la forza abbia mancato, mi dà ardire di ricorrere alla vostra signoria, siccome a sicurissimo porto di tutti i miei bisogni1.

Bene che io estimi di non essere degno di pregarvi acciochè nol ho forse meritato, tuttavia non fidandomi in quegli m’affido nelle vostre benignità, voi come signore speciale priego e richieggio.

Quell’animo è forte e costante che per le lodi non insuperbisce, nè per paura non si commuove, ma in ciascuno tempo è fermo e stabile.

Cosi è tenebrosa l’anima dove lume di sapienza non è, come il luogo il quale l’occhio del sole non mai guata.

Non solamente quello ch’è dinanzi agli occhi basta di vedere, ma bisogna di considerare in fino alla fine che dee avere la cosa.

Molti uomini hanno ’n parole ardire di leone, ma ne’ fatti hanno animo leporino.

Cotanto è più da riprendere il vizio nell’animo, quanto colui che pecca è tenuto maggiore e migliore degli altri per nobiltà e per iscienza.

Quell’albero non è da dire sterile il quale per impedimento de’ venti non fruttifica, e simile si può dire degli uomini, cui legittimo non potere scusa.

Ciascuna parte difforma il suo tutto e se stessa rende disutile s’ella sarà da lui divisa siccome capo tagliato dal busto.

Con durissime e acerbe battiture è da percuotere quelli che cerca di partire l’unità de’ suoi cittadini, perciocchè egli ama il distruggimento della sua cittade.

  1. Manca in alcuni codici.