Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1842.djvu/110

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guito quasi senza interruzione sino al di d’oggi. Lasciando qui da parte la musica drammatica e la musica instromentale, le quali accuratamente c completamente egli La esaminalo negli applauditi suoi libri del lia/con de 1 Opera da Théàlre italien e De son influence siti’ le goùt musicai eri Fran.ee. ed ancora in moltissimi altri opuscoli spicciolati, l’autore rimonta all’origine della musica religiosa neH’auticliità, c sco"a sua intima alleanza colla parola, pre il scuso nascosto delle tradizioni favolose riguardante gli effetti prodigiosi di quest’arte nel nascimento della civiltà! Venendo quindi al cristianesimo, egli mostra che 1 instituzione del canto fermo fatta da Sant’Ambrogio e da San Gregorio nel quarto e sesto secolo, è conforme all’antica idea che il canto fermo sia una forma di culto, e clic il suo sviluppo è in ragione di quello della liturgia. Con una transizione al tutto ovvia lo scrittore viene a parlare dell’organo, clic é 1 orchestra cristiana, istromento e monumento della fede. Questa parte del suo lavoro, alla quale si vede che egli ha posto Ogni cura, e la più erudita, per nostro avviso, e la più importante, c riempie un vano nella nostra letteratura musicale. Perocché, quando si eccettui la grande opera del benedettino don Bedos, sopra la costruzione degli organi, lavoro esclusivamente eonsecrato agli artefici, noi non possediamo in l’rancia alcuno scritto sopra questo stromento. Il signor d’Ortigue ha considerato l’organo rispetto alla sua origine, rispetto al meccanismo della sua struttura, ne’suoi rapporti colla liturgia, coll’architettura cristiana, co’ progressi dell’armonia, colf orchestra, e colla istrqmenlazione. Questi diversi punti di veduta sotto la penna dell’autore sono copiosi di elevate considerazioni, e di insegnamenti cosi nuovi come ingegnosi. Il Cours sur la musique religieuse contiene in oltre una completa filosofia dell’arte musicale, che l’autore rappresenta come inerente e mista al senso della parola. I vari sistemi che sono chiamati tonalità a lui paiono altrettanti idiomi, dialetti musicali forniti d’espressione e di caratteri particolari. Egli rileva dei punti di contatto non solamente fra la parola e la musica, ma ancora quelli della musica colla poesia, coll’architettura, colla scultura, colla pittura. Tutto ciò a noi sembra fondato non su vaghe comparazioni, ma sull’accurata osservazione de’principii comuni a tutte le arti, e del peculiar magistero di ciascuna di quelle. Venendo finalmente il signor d’Ortigue alla divisione dei differenti generi di musica, li distingue in tre principali, aventi ciascuno uno scopo a sé, un modo speciale d espressione, quantunque sieno nondimeno fonduti gli uni su gli altri, e scambievolmente si diali mano fra loro. E sono: la musica religiosa, espressione de’ rapporti dell’uomo colla divinità; la musica drammatica, espressione dell’uomo coirli altri uomini; la musica istromentale, espressione dei rapporti dell’uomo colla natura e col mondo sensibile. Noi non possiamo dare qui che una sommaria idea di questo voluminoso ed importante lavoro, il quale potrà essere nella sua integrità apprezzato solamente quando sarà riunito in nn sol corpo. Cosi sarebbe da confortarsi il signor d’Ortigue a pubblicarlo. (./. d. D.) RETTIFICAZIONE. Il nostro collaboratore signor T. cui dobbiamo i due articoli •Schizzi storico-musicali da Guido d: Arezzo fino a Pcilestrina, ci comunica la’ seguente AóTÀ cu ei desidera pubblicata. «Eu uà taluni osservato essere asserzione; erronea «che la settima noia della scaia venisse scoperta uà «Guido a*Arezzo siccome e uclto nell articolò preee«dente (vcui n.u 18). Noi rimandiamo 1 accusa di errore «a coloro die vollero a noi applicarla, avvertendo che «Gafforio fra gli antichi, e Ldbóràe fra i moderni at«tribuiseono la suddetta scoperta a Guido, e che Vil«(agre nella storia Dcs proijrés de la Musique, et de «soii in/lampe sur la civUisation, dice ciliare e tonde «le seguenti parole: Guido1àjouta le Si poùr indiquer «la septième deijré de la gamme.... Ci pare bastante «franchigia la riunione di queste tre autorità. Non pos<* siamo però tacere che molti altri storici riferiscono ad «un’epoca di molto posteriore la invenzione della sct«lima nota della scala». T. MUSICA SACRA. Seconda messa solenne per quattro voci a grand’orchestra di Cherubini* Questa messa eseguita ultimaménte nell’Accademia di canto a Berlino, vi produsse una generale grandiosa impressione, ed è una delle migliori musiche ecclesiastiche moderne. N°. 1. Il Kyrie incomincia con un larghetto in re minore in modo misterioso e spirante pia devozione. La preghiera del coro sotto voce è accompagnata da semplici legale ligure de’violini, e da accordi tenuti pp. degli strumenti da liato sino ad un breve forte prodotto da un crescente armonico, che presto si perde, su di clic risuona il Chrisle eleison in un canto melodico a quattro soli con istile e trattamento da maestro. Torna il Kyrie rinforzato nella medesima forma, e termina con una bellissima fuga. N.° 2. Tanto più splendido segue il Gloria in re maggiore, ed impone colle sue trombe e timpani, e dopo le dolci melodie dell’Kt in terra pax, chiude di nuovo col modo pomposo del Gloria. N°. 3, 11 Gratias, per soprano, tenore e basso, ha un canto intimamente liliale, a guisa d’imitazione, accompagnato colla nota abilità di Cherubini da un flauto obbligato, oboe e dal quartetto degli strumenti da corda. Questo terzetto c uno de’ più interessanti pezzi della messa. Grandioso è il Qui tollis (andantino largo in si minore) per una piccante ligura del primo violino ed a soli degli strumenti da liato. Molto pregevole è il Misererò nobis per l’espressione e ricca modulazione. La chiusa cromatica all’unisono è di particolare effetto. Il Quoniam incomincia con un a quattro, parte a soli, parte uniti, e termina con una splendida magistrale fuga nelle parole: cum sancto spirita. Il testo del Credo, il meno approprialo al trattamento musicale, fu trattato dal gran maestro con mirabile facilità, impiegandovi molti molivi musicali, riserbando lo stile sublime e la espressione commovente perl’asei delV Incarrialus, con obbligati strumenti da liato e strumenti da arco in parte pizzicati; il tutto forma un eccellente pezzo vocale. Molto originale è il coro Crucifixus in la minore, cantato pianissimo in unisono sull’unico tono mi, accompagnato da una figura di legato de’ violini e di staccalo del basso, sino al fortissimo dell5Kt resurrexit col magnifico ingresso de’ corni e trombe. Et in spiritimi sanctum in sol maggiore cantato da quattro voci unite ed alternative, termina con artifiziosa fuga sull amen. II Sanctus comincia in modo sublime, maestoso in la maggiore, cui si unisce l’Osanna in tempo 3 e 4 allegro vivace, il commovente Benedictus con breve solo di soprano in do maggiore, larghetto, ne forma un contrasto, ed ha per accompagnamento dolce il quartetto degli strumenti d’arco coi clarinetti e fagotti. Il maestro esperto e geniale risparmiò la grandezza e ricchezza de’ suoi mezzi d’arte per VAgnus Dei. Dopo una dolce introduzione dell’andante moderato in re maggiore, cominciano le quattro voci inaspettatamente il canto spianato sull’accordo di si minore, continuato piano dal coro con imitazioni al Misererò, sino alla ripetizione doli’Agnus Dei nella dominante in fa diesis minore, segue il quartetto col Qui tollis c chiude unisono,in la, su di che l’accompagnamento entra nella tonica, e prepara mercè l’accordo di settima al Dona nobis pacem ( allegro re maggiore ). L’Agnus Dei alterna poscia col Dona nobis in modo fugato molto artifizioso, finalmente pp. in una fermata. L. NOTIZIE VARIE. -- Milano. La nuova cosi detta azione mimico-fanlastica data alla Scala dal sig. Filippo Taglioni s’ebbe poco lieta fortuna. La tanto celebrata ballerina signora Maria Taglioni indarno si provò ad animare colla meraviglia delle sue grazie e ad illeggiadrire colla tanta virtù della sua danza un povero contesto di casi ai quali manca il vero interesse e la grandezza del genere meraviglioso. La musica di composizione del maestro Panizza è lodata dagli intelligenti. — La sera di giovedì or passalo, nella casa dell’esimia dilettante, signora C. G., si udirono diversi pezzi di musica, altri concertali per piano ed istromenti d’arco, altri per canto eseguiti sì questi che quelli con una perizia che di rado si ha a lodare nelle private ricreazioni. — La signora Cambiasi ebbe a cogliere le più vive congratulazioni pel brio, per la vivezza d’accento e oi tocco e pel raro suo magistero nel superare le più ardue difficoltà. Vorremmo avere spazio da poter dilTonGorci nelle dovute congratulazioni affé gentili sue sorelle le madamigelle B, le quali si distinsero iu un bel duetto per camera del maestro Gabussi. Ma la brevità a cui siamo costretti ci toglie di tutte esprimere le emozioni da noi’provale, c di tributare le dovute lodi anche al sig. Piatti valentissimo violoncellista. — Non chiude-, remo questo cenno senza encomiare singolarmente c la saviissima scelta de’ pezzi (tra quali fu specialmente notato un elaboratissimo sestetto di Mirescki, maestro della Cambiasi, un trio di pregevole fattura, della signora contessa N’ara distinta dilettante, cd una fantasia sulla Aurina di Thalberg, non che un’aria del Don Giovanni e del Guglielmo Teli), non che la non comune perizia con cui le diverse composizioni vennero interpretate. — Vienna. Teatro italiano. Lettere private c degne di fede ne confermano il pieno successo del nuovo sparlilo di Donizetti, intitolato Linda di Chaumonix. — Le parole sono di Rossi, ed abbenehè non’sia il soggetto che un raffazzonamento del dramma francese A la Grace de Dieu, vuoisi tuttavia che il Poeta o Librettista siasi cavato d’impiccio non male. Quanto alla musica sembra non esservi stato pezzo che non abbia avuto applausi, ed applausi anche caldissimi. — La sinfonia, che ne si dice di genere fantastico, preparò bene l’udienza. Nel primo alto l’Introduzione, la Cavatina di Varese furono lodate per venustà di forma e pensiero. Un’Aria di Rovere ebbe effetto grandissimo per un cotal crescendo che porta ad un tutti vivissimo e nuovo. A questo pezzo segue una breve Ballata cantata dalla Brambilla, poi un Duetto fra la Tadolini e Modani, nell’ultimo a due del quale fece mirabili impressioni un largo rinforzare di tinte nell’esecuzione di due artisti. Poi ancora un Duetto fra Varese c Dérivis, nel qual pezzo Varese commosse l’udienza alle parole Perchè siam nati poveri, Ci credon senza onori La Cabaletta pur di questo Duetto vuoisi di un effètto non minore a quella del noto Duetto de’ Puritani. — Così almeno ne assicura il nostro corrispóndente. L’atto primo che sembra lunghetto anziché no, viene chiuso da una Preghiera di Dérivis interpolata dal Coro. — L’atto secondo contiene un’Aria di bel canto della Brambilla, un Duetto (bello da capo a fonilo) fra la Tadolini e Rovere, un altro Duetto fra la Tadolini e Modani, un ulivo Duetto ancora fra la Tadolini e Varese,esc non vi basta, un’aria finale della Tadolini. Di tutto ciò si tesse lusinghiero panegirico. — Un bel Coro e nuovo apre il terzo atto, poi segue un Duetto fra Modani e Dérivis. Poi un’altra Aria buffa; ini’ altra Preghiera, ed un altro Dilettino chiudono quest’Opera, il cui esito brillantissimo e al tutto degno del nome dell’illustre autore dell ’Anna Polena, costringe la Gazzetta Musicale a deviare dal suo sistema di non occuparsi di notizie teatrali, c la fa lieta di potére, non ultima, annunziarlo a’suoi lettori. La proprietà di questo spartito, destinato, a brillantissima fortuna, fu comperata dal nostro Giovanni Ricordi. — Parigi. L’editore Richanlt ha fatto acquisto di quattro nuovi manoscritti di Beethoven, che compongónSi di una sinfonia in partitura e a grande orchestra scritta nel 1805, per la prima rappresentazione del Fidelio c di tre pezzi di canto appartenenti pure alla medesima opera, cioè un’aria con cori, un duetto a due soprani cd un terzetto. Il suddetto editore ha già pubblicato tutte le sinfonie di Beethoven; quelle in partitura accuratamente corrette si vendono in ragione di sei franchi cadauna, onde ogni studioso della bell’arte possa trovarsi in grado di comperarle. — La sezione di musica dell’istituto, composta de’signori Berton, Auber, Halévy, Carafa (il sig. Spontini è a Berlino), ha deciso nella sua seduta di sabbaio 30 aprile che non ha luogo altrimenti per ora il rimpiazzo di Cherubini nella carica, e tutte le sezioni riunite hanno confermato questa decisione. In conseguenza, conforme agii statuti dell’accademia, l’elezione è rimessa di qui a sci mesi. — Lipsia. Malgrado la stagione inoltrata, il concerto di Ernst aveva attirato un numeroso pubblico: il Carnovale di Venezia del famoso violinista più di ogni altro pezzo è stato applaudito con entusiasmo; dopo Paganini non crasi sentito nulla di più originale. NeH’isfèssa accademia, Mcndelssohn Bartholdy ha suonato con Ernst e Weismann un triodi sua composizione. Questo celebre maestro quanto prima deve recarsi a Londra per dirigere due concerti a quella società filarmonica. — Liszt fu nominato dottore di Musica del l’Università di Kónigsberga «propter consummalam artis musicae doctririam itsumque admirabilem orbis terrarum plausibili comprobatum», così dice il diploma. Praga. — Il concerto di commiato della giovinetta Sofia Bóhrer ottenne un esito più clamoroso ancora dei precedenti. Dopo Liszt nessun altro pianista giunse a suscitar in Praga più viva sensazione di quella che destò la Bohrer, ragazza dotata di raro ingegno, c di grande abilità. Essa si produsse ne’ più difficili e faticosi pezzi di Liszt, Thalberg, Chopin, Beethoven, Moscheles, ecc. — Saintc Cécile è il titolo (l’un nuovo Oratorio del signor Rungcnhagen, direttore dell’accademia di canto, e che è stato eseguito dai membri dell’accademia medesima. Le prime parti sono state cantate dai signori Martins, Bcetticher, e da madama Gassmann. Il compositore ha colto gli universali suffragi. Un mottetto del sig. Run genhagen, Angelorum cantus die nativitatis Christi è uno de’ più ammirati in Germania; i suoi solfeggi facili sono adottati dall’Accademia, e in tutti i collegi di musica. Si spera clic questa Santa Cecilia sarà presto pubblicata. GIOVANNI RICORDI EDITORE-PROPRIETARIO. NB. Si uiiìsee a questo foglio il jìezzo N. 5 (lell’ANTOLOGlA CLASSICA MUSICAMI. In «etto de* prossimi fogli si darà mi*estesa Agiografìa di FA/tS/MXO. Wall’I. R. Stabilimento JYazionale Privilegiato «li Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale «li GIOVANNI MIC’OIAWI* Contrada degli Omenoni N* 1720. N. Ï Si pubblic danno ai sij classica anti lume in i.° apposito elei TOLOGIA CLA <y A genere; indicano un gran lo spiri modo d l’arte i intorno affannos dal liiso vero an; stessa; sia avut tenersi, mente v Onde confronl ad altri | tendere superioi se ivi 1 molto p schiama importa In In pressoc India è onde ri terra si - E ci: Colà terarii ditate c trina e più stil