Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1843.djvu/105

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die e il loro sergente, voi arrivate ad a: di sessant’anni c venti piedi d’altezza, r

} sull’altro tulli i componenti di questa! nia d artisti-fanciulli, che sono però assai meno fani ciulli della più gran parte degli artisti! ’ Si, ve Io assicuro, ò una cosa da non credersi, ma pure la cosa c: delle creaturine clic hanno appena il diritto di balbettare, dei ragazfcini che hanno tuli’ al più l’età necessaria per ispirarsi alla sublime lettura dell’abbecedario, una fanciulla, clic sebbene sia il Nestore di questo pigolante nido d’uccelli, una specie di centenaria frammezzo a questa generazione di artisti, che proverebbero della difficoltà ad arrampicarsi sul vostro ginocchio, rappresentano nè più nè meno un’opera in musica, il Barbiere dell’immortale Rossini. Oh ne ho veduti anch’io, pur troppo, dei fanciullimonslres, delle celebrità alte venti pollici, dei Paganini più piccoli dell’archetto del loro violino, dei concertisti di tutte le specie in miniatura decisa; ahch’io mi sono annojato a queste accademie infantili, la cui meraviglia più eminente era la pazienza del pubblico; anch’io ho assistito all’immaturo e desolante sviluppo di queste frutta primaticcie, cresciute forzatamente ncll’artifizialc atmosfera di una speculazione paterna, ma tutte queste illustrazioni senza cravatta e eoi collctto della camicia ancora ricamato, si presentarono isolate, solitarie, riassumendo in sè stesse tutta la gloria, lo splendore c le speranze d’un’inlcra famiglia! Ma ora la eosa è diversa, diversa sotto tutti i rapporti; invece d’un unico prodigio voi ne avete un’intera raccolta, ed invece della noja voi trovate il divertimento ed un mezzo sicuro per passare una deliziosa serata. Il successo ottenuto da questa gàrrula c graziosa nidiata di fanciulli è completo; il pubblico ride ed applaude c getta di quando in quando degli sguardi sublimi di beffe c d’ironia sovra certe celebrità teatrali, che hanno passati tranquillamente i loro vent’anni, c che pure potrebbero imparare da queste piccole c care creature l’esattezza, la precisione, c quel che più importa, il buon senso. 1 fanciulli Vianesi daranno quatti-’opere nel corso della stagione; c cosi colla novità dello spettacolo unendosi la varietà, il teatro Re diverrà sicuramente un teatro di moda. Noi auguriamo una brillante fortuna a qucsl’intercssante famiglia, su cui ci fermeremo più a lungo in uno dei prossimi numeri. B-i. LETTERA DI UN MUSICANTE E PITTORE Sopra alenili artisti e sull’arte in Germania ( Dalla France Musicale ) III. La presenza di Mendelssohn a Francfort era stala per me l’occasione di grandi godimenti, e mi avea procurato un mezzo inapprezzabile onde trattenermi ed istruirmi con un uomo tanto distinto sulle questioni trascendentali dell’estetica musicale. La sua pronta partenza per Berlino mi cagionò un vivo dispiacere; pure 10 non restai tutl’affalto sprovvisto di mezzi onde pcrczionarc la mia educazione artistica grazie alla conversazione di abili persone, la cui benevolenza ed amicizia mi fecero passare apcora dei giorni felici a Francfort. Per obbedire alle ispirazioni della galanteria francese, 11 che però 11011 vuol dire clic gl’italiani, gl’inglesi, i Tedeschi, ecc., non sieno galanti,.io comineicrò la mia lista di artisti notabili col nome della madamigella Antonia Spcicr. Antonia! la troppo melanconica figlia del consigliere Krcspel avea questo nome; Mr. Sp’éier è un distinto dilettante di violino; quali felici ravvicinamenti per farvi un racconto alla maniera di Iloffmann; ma sventuratamente io nè posso nè vorrei nulla inventare. Cosi dunque, mi perdonino gli amanti del fantastico, io vi dirò che madamigella Spcicr, non è punto una gracile creatura, bionda, pallida, non avendo nuli’altro a fare a questo inondo clic guardare le stelle od il ciclo nuvoloso, gorgheggiando qualche melodia di Bellini 0 di Schubert. La distinta persona che 10 intesi spesse volte e clic vidi assai bene, poiché l’ho contemplata molte ore facendone il ritratto, è una bruna dall’occhio grande e nero, clic, per alcune idee d’indipendenza, consacra all’insegnamento una porzione del suo tempo, mentre dedica il restò allo studio delle antiche opere per cembalo di Sebastiano Bach. Cominciando dai figli di questo vecchio maestro per arrivare fino a Mendelssohn, tutti coloro clic hanno portato un nome musicale grande od onorevole, hanno reso omaggio a Bach; Mozart, Beethoven, Liszt, Chopin, Klengel, J Hillcr, ecc., si sono chinali innanzi alle sue opere con! ammirazione. Le Clavecin tempere è stato il cade modini di tutti i grandi pianisti; era questo il solo libro di musica portato da Chopin nel suo viaggio alla grande I Balcarc, clic io ho visitala qualche mese dopo di lui. Se voi poteste rannicchiarvi dietro la porta d’ima stanza della casa N. li, contrada del Colisco a Parigi, voi vedreste un uomo seduto dinanzi ad un piano munito di pedali c suonando coi piedi c colle mani, qualche volta per dieci ore di seguito; egli ha dinanzi agli occhi le opere di Sebastiano Bach con pedale obbligato; quest’è un uomo felice, felice al punto d’obbliare il suo pranzo, egli è infine il venerabile sig. Boely organista di Sainl-Germain-l’Auxcrrois. Ebbene! io credo che madamigella Antonia possegga Bach nella sua testa e nelle sue dita meglio clic tutti gli artisti che ho citato. Vedendola al piano, approfondire, per cosi dire, con ciascuno de’suoi diti in questa molliplicità di parti che caratterizza l’armonia del maestro, vedendo con qual franchezza, con qual sicurezza, con qual vigore essa combatte c vince le difficoltà più inestricabili, io mi figurai un leone che attacca e divora la sua preda. Le opere dei maestri moderni sono altresì l’oggetto degli studi della Spteier; essa eseguisce con grande superiorità quelle di Beethoven e di Mcndclssohn; ma nessuna di quest opere, essa dice, non offre altrettanta sostanza, altrettanto midollo, per adoperare una frase di Montaigne, al pari di quelle di Bach. Questa profonda intelligenza delle bellezze più sublimi e più astratte dell’arte in una giovane donna, è un fatto clic bisogna pubblicare onde tutti 1 dilettanti della bella musica, le rendano omaggio. Possa madamigella Antonia trovare molte’ rivali al di qua del Reno! Diciamo ora alcune parole sovra suo padre, negoziante a Francfort come Dcssaucr lo è a Praga; ma musicante consumalo nell’arte di scrivere, avendo aneli’ esso, come quest’ultimo, pubblicate delle opero ragguardevoli, e massime dei Licdcr assai dillusi nella Germania. I cori per voci maschili sono pezzi favoriti in tutte le società di canto;, è egli stesso il direttore di quella che porta a Francfort il nome di Liedorlafel, c clic e composta di soli uomini. Là si fuma molto, si beve mollo, c qualche volta altresì si mangia mollo; voi credereste, se non aggiungessi più nulla, che questa società d’uomini, di cui ogni città, ogni quartiere ed ogni classe offre qualche esempio, rassomigliasse interamente alle nostre società filarmoniche. Aspettale; prima di bere, di fumare e di mangiar molto, si canta molto e delle eccellenti composizioni,’ si fondano delle pensioni a favore di poveri fanciulli, le cui disposizioni diano delle speranze c la cui educazione meriti d’essere coltivata, si pubblicano dei.giornali destinali all’interesse dell’arte e non a quello del tale 0 tale editore, si danno in luce delle opere classiche. Voi pensale che, allora quando si è adempito sì bene al proprio dovere come musicante, si può bere il suo bicchiere colla coscienza tranquilla, e che noi dobbiamo un po’d’ammirazione a questi eccellenti costumi musicali. Queste, società formano una polente armala ausiliaria, pronta a marciare al primo segnale, quando una ■festa è stabilita in qualche luogo. Tutte si recheranno alla vicina Pentecoste ad Aquisgrana; vi è probabilità clic si faranno delle meraviglie in questa riunione, attesoché la società del Liederlafel di questa città si è collocata al primo rango riportando il premio nel concorso di canto. Andate adunque dilettanti del Nord ad Aquisgrana, e ne ritornerete meravigliali, e quest’esempio vi darà forse il coraggio di provare ad imitarlo. Per quanto stimabili sieno le società maschili, per quanto zelo impieghino per dare dello splendore all’arte e per.mantenerla in uno. stato fiorente, io non posso però far a meno di preferire quelle, nelle quali si ascoltano le voci dei soprani c dei contralti. Col soccorso di queste voci si possono eseguire tutte le opere immaginabili,mentre non esistono ancora clic poche buone 0 grandi composizioni per voci maschili soltunto. D’altronde questa separazione del beh sesso mi sembra un oltraggio al più dolce ed al più potente sentimento dell’uomo, al sentimento che è l’anima dell’arte, e ciò probabilmente per poter bere c fumare liberamente. Realmente, puossi 111 tal modo preferire una nube di fumo puzzolente ed acre allo spettacolo d’una fila graziosa di giovani e belle teste? È perciò clic le mie più grandi simpatie sono consacrate alla società della Cecilia. È là clic si riuniscono tutte le settimane un ccntinajo di donile ed altrettanti uomini. Bisogna notare clic le signore sono al loro posto esattamente all’ora fissa. mentre si vedono entrare degli uomini dopo che l’esecuzione musicale è già cominciata. Questa società si compone di ciò che si può chiamare l’aristocrazia degli amatori, aristocrazia non di sangue nòdi denaro, ma di talento c di gusto. Così non si eseguisce colà niente mai di volgare. 11 suo immenso repertorio offre i pezzi più belli di Hàndel, di Marcello; Mcndclssohn vi è adorato, ma la divinità incensata più frequentemente è Sebastiano Bach. È desso in effetto il maestro le cui opere possono interessare maggiormente una società ben scelta. Se tìandcl è l’uomo speciale pelle solennità, ove si trovano delle grandi masse, se il suo stile sempre chiaro è alla portala dell’intelligenza di queste masse riunite per una festa, Bach è l’uomo clic conviene ai distinti amatori che si, radunano per assaporare le’bellezze delle sue opere. È alla Cecilia che io ebbi la buona sorte di udire la sua sublime messa in si naturale minore, alcune delle sue cantate, dei frammenti delle su e Passioni, il suo Magnificat ed i suoi mottetti ad otto voci senza accompagnamento. Dopo aver assistito a Magonza all’esecuzione del Baldassare, venire a Francfort ad intendere le opere di Bach che ho citate, ciò può chiamarsi aver conosciute tutte le voluttà della musica. Essendo le concezioni di Bach al di sopra dell’intelligenza del volgo, per lo meno quanto lo sono la mctahsica di Kant 0 la meccanica analitica di Lngrnnge, bisogna che questo volgo abbia delle istituzioni clic corrispondano alle esigenze del suo gusto musicale. Egli è perciò clic a lianco delle società della Cecilia e del Liederlafel esistono delle altre società a Francfort, clic soddisfanno ai bisogni di ogni classe di uditori. Le riunioni del Licdcrkranz, dell’Orphens, dell’Instrumenlal Ycrcin, la musica militare ai giardini del MainLust, le truppe dei poveri musicanti che percorrono le strade dall’alba fino alle dieci di sera, il teatro, le chiese, i tempii luterani, le riunioni di famiglia, i concerti pubblici dati da artisti che fanno il loro giro, tutto ciò offre un pascolo opportuno a tutti i gusti. La musica religiosa luterana e quella di teatro saranno l’argomento di estese osservazioni in una prossima lettera. Addio. J. B. Laurens. NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — L’egregio Censore del nostro I. R. Conservatorio di musica ha testé composto un aggradevole notturno a tre voci con accompagnamento di pianoforte, di graziose ed eleganti melodie e di omogenee armonie, in vero degno di figurare fra le più elette composizionccllc da camera. Il frontispizio di questo pezzo calcografato giusta il nuovo Sistema ilei maestro Gambale c così concepito: L’I,yiro:Volturno a tre voci del signor maestro Nicola L’acca) Censore dell’I H Conservatorio di musica in Milano indirizzato od Emanuele Gambale in conferma della sua Ili forma applicata alla composizione ed alla esecuzione vocale e istrumentale e da questo in segno di ossequio dedicato all’illustrissimo signor conte lionato Borromeo diretlore del menzionalo /. II. Con— Padova. Un torneo a Tolemaide con nuova poesia c nuova musica del poeta e maestro Miani di Venezia, comparve su queste scene. Non ha potuto lungamente regnarvi, la melodrammatica nostra compagnia essendo dopo poche rceitc passata alla capitale. Il Caglio assicura clic il libretto è un ammasso di errori, d’incongruenze, di assurdità, la musica destò sonno ad eccezione del liliale del pruno atto tolto al finale del terzo atto degli Citimi giorni di Sulg del maestro Ferrari, e nella terza recita non si facea che batter mani a scherno c si vuotò il teatro quasi del tutto innanzi al termine. Vedremo qual esito avrà a Venezia. — Vknkzia. La vezzosa ed abilissima Bcrluccal, il valente c preciso Honnoré, questi sul pianoforte, quella colla voce c meglio sull’arpa, c madamigella Damicr educata nel canto da Velluti, procacciarono inaspettato e delizioso godimento ad 1111 eletto numero d’invitati fra cui varj maestri ed artisti in un’accademia della nobile Società Apollinea nella mattina, di giovedì 25 scorso >1 più lodevole accordo e con nobil gara concorad un’opera filantropica. Il fiore della nostra società nel giorno onomastico di S. M. ’Ferdinando I, dava in teatro un’accademia a vantaggio dell’istituto generale de’ poveri; un siilo pensiero animava tanto gli esecutori quanto gli spettatori, quello della beneficenza. La bravura da una parte in dodici pezzi sì vocali clic istromenlali ampiamente dimostravasi, gli evviva, i battimani, le lodi dall’altra continuavano, festose cd incalzanti. Ognuno dovette esser contento di sé stesso. Fra i pezzi emersero i finali della Donna del Lago e de’ Briganti, il terzetto del Matrimonio Segreto, un coro di donne desunto dalle Serate di Rossini, ed un pot-pourri concertante a quattro pianoforti di Czernv interpretato da interessanti madamigelle. Lo zelante maestro Ricci dirigeva. L’accademia si volle rinnovata l’indomani. Queste due serate clic formeranno epoca fra noi, avranno fruttalo nella cassa de’ poveri la somma di austr. lire dodicimila. In ciò racchiudesi il miglior encomio per gli ottimi-che vi presero parte. Altri poveri in altre città stendon supplichevole la mano ad altri dilettanti: si avrà poi la generosità di soccorrerli ‘t... — Fiiik.nzk. — t Da lettera del 5 giugno) - Potete annunziare nella vostra Gazzetta clic jeri sera domenica 4 corrente è andata in scena alla Pergola la nuova Opera del maestro Tcodulo Mabellini di Pistoja intitolala - Il Conte di Lavagna - Da una tragedia di tal titolo è stato più mal - clic bene tratto il libretto per cura cd opera di uii tal poeta Francesco Guidi di Asimo. L’esito, se se ne dee giudicare dai plausi, è stato brillantissimo. Giudicare del merito intrinseco di una lunga composizione teatrale da una prima udizione sarebbe temerità: si può per altro asserire con bastante certezza di non ingannarsi, die so alcuni di quei plausi, di clic sopra accennai, debbono ascriversi al favore, nella parte maggiore furono veramente meritati. I pezzi clic alla prima sembrarono meritevoli di maggiore encomio furono: la introduzione, ed in specie la stretta di questo pezzo clic si dal lato del carattere, clic da quello dell’effetto c della fattura nulla lascia a desiderare: un’aria del tenore, una di una delle due prime donne (Giulia: coni: la Barbieri:) un bel duetto delle due prime donne, con perii