Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1843.djvu/89

Da Wikisource.

si adattava colle fiere idee della ti’agedia ì lirica del Gluck, onde le opei’e sue facevano. un bel contrasto, colla musica forte e terrij bile di quel sublime alemanno. Ma sebbene O il Prati camminasse per diversa via da quella che in allora era in grido, lungi dal rimanere oppresso, surse anzi in voga entro breve termine, e più si accrebbe il suo nome quando gli fu dato sottopoiTe alla Semiramide del Metaslasio la musica, la quale gli procurò il merito di sedere fra i più eletti ingegni che abbiano onorato l’arte in quella età così fortunata e feconda di genj musicali. Quest’opera ha sempre riempiuto di ammirazione e di diletto il volgo ed i dotti, talché anche al giorno d’oggi è uno dei capo-lavori che nel grande Conservatorio di Parigi viene dato a modello fra le mani dei giovani compositori. Molte altre opere scrisse pel teatro Italiano, tra le quali fu assai applaudita la Ifigenia in Aulide. Sci-isse pure non poche messe ed altra musica sacra per la cappella di corte. Nè $olo in Parigi stette rinchiuso il suo nome, poiché fu il Prati sovente chiamato in Olanda, a Ginevra ed a Monaco per iscrivervi musiche teatrali o da chiesa. Nel 1781, da Paolo, Imperatore di Russia^ fu invitato a Pietroburgo. Colà acquistò il suo maggior titolo di glox’ia, come ristoratore di un genere spento lino dal secolo XYI, ed inventore nel medesimo di grazie sconosciute e veramente originali: voglio dire la musica che altre volte chiamavasi da camera;, madrigali, notturni, canzoni amoi’ose, romanze, ecc. Il Prati a bella posta creato dalla natura per questo genere, lo i-isuscitò dopo quasi due se-; coli, per servire all’imperatrice Maria Federowna. Erano le composizioni predilette del suo cuore, perciò quelle ove riuscì più eccellente di quanti lo precedettero. e fu uno dei più ì-omantici maestri italiani. Da quanto possiamo conoscere, a Pietrobui’go non scrisse che due opere teatrali e furono due oratorj del Metastasio, G io aire di Giuda, e Giuseppe riconosciuto, lavori che entrambi gli acquistarono sempre più fama di esimio compositoi’e. Tei-minati i suoi impegni alla corte di Pietroburgo, nel 1782, venne a Varsavia dove fu maestro della duchessa di Curlandia, e parti in seguito riportando 0110ri, regali ed applausi. Fece il giro della Germania, andò in Prussia, in Sassonia,: a Vienna, in Baviera, e da per lutto furono conosciuti ed onorati i suoi talenti: e comechè in Monaco fosse stato di circa due anni preceduto dal celebre Mozart, il quale avea colà scritto 1 ’ Idomeneo^ tenuto per uno de’suoi capolavori, pure XAnnida abbandonata del Metastasio e le opei-e da chiesa, e più le inarrivabili romanze dell’Italiano, piacquero tanto alla corte, che ne fu nominato maestro e ricolmo di favori. Sul finire del -1784, ì-itornava in Ferrara dopo un’assenza di diciasette anni, carico di ricchezza e di gloria. Contava già in cuor suo d’iustituire in patria un Conservatorio di musica, dove aveva fissato di terminare i suoi giorni nella cura dell’istruzione de’ giovani e nella tranquillità dei suoi studj-, ma una messa scritta hell785

  • pel di di S. Gioi’gio, e che tuttora sì rifi

pi’oduce in qualche solenne occasione, fu? causa di molte dicerie fra’suoi compatriot1 ti, non penetrati al certo dallo spirito m filosofico della composizione, per. cui venne tacciata di secchezza e povertà d’idee, la qual cosa tanto lo inasprì, che tosto si allontanò dalla sua patria in cuor suo assai disgustato. Portossi a Firenze, e colà scrisse la Vendetta di Nino e ne riscosse grandissimi applausi. Pel carnovale del 4787, fu scritturato a Venezia, ove scrisse il Demofoonte, opera che fece grande incontro. Tornato in patria si preparava a scrivere di nuovo il DemoJ’oonte da eseguirsi l’anno vegnente a Torino:, ma còlto da male di petto, dopo tre mesi di penosa malattia lini di vivere in età di anni trentasette e mezzo. Fu il Prati di ottimi costumi, buono cristiano, buon cittadino, e colto d’intelletto in modo non oi’dinario fra i compositori di musica. Bersagliato dall’invidia non mosse mai querela contro veruno: modesto ne’ suoi giudizj, superiore alla ìivalità, non negò i dovuti elogi ai grandi maestri suoi contemporanei. Egli era di mezzana statura, di color bruno tendente all’olivastro, ed abbastanza ben complesso della persona, pulito ed amabile. r „:.1 i T»— ..: • j:.*: La musica dei Prati si distili e per uno stile suo proprio, per l’indole malinconica che in essa spira, ed è ad ammirarsi il suo ingegno, perchè,malgrado la sublimità a cui l’arte era salita, egli seppe trovare un campo ove ottenere la palma, non che la via di segnalarsi notabilmente in ogni genere di composizioni, che tutte sentono l’impronta di una straordinaria delicatezza e danno a scorgere gli slanci del genio. F. B. CRONACA DEL TEATRO RE DKAjm VTICA CO VII*AtiìVl A FRAJVCESE Questa Compagnia Francese diretta da mons. Alexandre, caratterista il cui merito è già conosciuto fra noi, 6 senza dubbio migliore della sua fama, quantunque non annoveri sotto le sue bandiere nessun artista veramente distinto; c se la buona intenzione di dare un repertorio piuttosto nuovo non perdesse molto del suo merito in grazia della scelta di alcune produzioni insignificanti c leggierissime anziché no, sarebbe una: vera ingiustizia quella del nostro pubblico di lasciarla, come fa, in abbandono. Vogliamo dire che, se il complesso degli artisti pende di soverchio all’aurea mediocrità, questa mediocrità si rende anco vieppiù sensibile in grazia del nessun appoggio ch’ossi possono, trovare nella sostanza delia maggior parte dei componimenti che rappresentano, poiché nelle poche cose di qualche pregio da essi fatte diedero a divedere non solo di non guastare, ma seppero eziandio cattivarsi giustamente la benevolenza degli spettatori. Chi ha pentito Patitine ou Sail’on qui gouverné? La Demaiselle à marier, Lo. I.ion amoumix, Le Proces criminet, che ci pare siano le migliori o meno deboli produzioni,stale rappresentale, si metterà dalla parie nostra perchè avru trovato, ne siamo certi, la signora Dclarochc-Stcfani un’attrice intelligente. piacevole, di garbo, la signora Grassau, aulica nostra conoscenza, una valente duiìgne o madre nobile caratterista, non si sarà mostrato malcontento dei signori llonis, Perret c Gaston, ed avrà fatto volonticri conoscenza col signor Darbel clic forse ricorda un poco Alessandro Mauzin. Anche il bel visino di madamigella Thuillier non é cosa da disprezzarsi, 6’ se recitasse con un po’ di fuoco sarebbe meglio ancora; di fuoco ha pur bisogno madama Duvernoy attrice di bella apparenza. Ma in complesso anche questi attori come tutti gli altri loro colleglli da noi veduti, hanno dal primo all’ultimo il bel pregio di procurar di raggiungere l’esatta imitazione del vero senza mai dare nelle più piccole smanie, ed in quelle benedette grida ed alzale di voce clic rompono o, direni meglio dilaniano il timpano dei galantuomini. Ah sì, saremo dalla parte del torto, ma in quanto a noi, preferiamo il difetto (che é un vero difetto) di parar troppo sottovoce, a quello ben peggiore d’assai di parlare come se dal pergamo si parlasse ad una assemblea di sordi! Si fa parola, e noi giornalisti lo abbiamo anche annunciato sulla iedfc dèi manifesti, che qualche attore di maggior rilievo deb- f i*“"ì a questa compagnia prima che termini il j di recito, ma nulla possiamo dirne ai «i positivo, se non chi ’ che ciò tornerebbe di utilità agli interessi del signor t Alexandre, massime se con qualche attore ili polso potesse egli trovar modo di accrescere anche l’importanza del repertorio (1). Ci resterebbe? a parlare dei meriti musicali di questa compagnia, che rappresenta, come é noto, quasi sempre Vaiatevi Ilei, ma per un giornale come il presente, il cui priueipal argomento é appunto la critica musicale, noi non ci reputiamo da tanto, c crediamo prezzo dell’opera il rimanercene silenziosi. G. I. (1) Ora possiamo dare per cado che due nuovi attori si uniranno quanto prima alla C.ompagnia del sig. Alexandre; sono questi: mons. c mad. /ladingue. NOTIZIE MUSICALI DIVERSE - S. M. I. R. A. con Sovrana Risoluzione dell’S le scienze, la Croce di Cavaliere del Reale u belgico di Leopoldo, c l’Ordine ducale della Casa Sassone Eriicstiua. — Micino. Lunedi sera, attratti da un avviso che annunziava l’esecuzione di un Misererò in musica, e ) nella chiesa di S. Giovanni alle Case Rotte; ornò lo Stabat A/a ter-, noi, clic già da più n vaino ansiosi di bearci nuovamente con quei magici concepimenti. Essi non più erano associati alla monotona lamentazione di Fra Jacopone da Todi ma, da non so qual mano, oratisi alla meglio adattati al cinquantesimo salmo di David, in modo clic (11011 volendosi tener conto dello parole ) sembrava non derivarne alcun altro sconcio, se non quello di aversi dovuto affidare al tenore ed al basso ciò che in origine crasi immaginato per voci bianche, e d’esscrnc necessitate non poche punlaturc. Non diremo che l’esecuzione vi fosse perfetta: la varietà di colorilo, la precisione nelle misure si facevano desiderare, i cantanti c l’organo troppo fortemente facevano il loro offizio: ma con tutto questo uscimmo profondamente penetrali, c da mollo tempo nelle nostre minori chiese non udimmo melodie clic meglio al tempio d’iddio convenissero. Dovremmo parlare di una messa di recente con solennità ad ogni suo movimento avrebbesi potuto a tutto dritto applicare l’epiteto di teatrale!!! Fossa presto sorgere chi abbia a ridonare alla nostra musica sacra quella maestà c quella mistica espressione che servono a conciliare un devoto raccoglimento! — 11 Messaggiero torinese, nel suo numero 17, coniparte lusinghieri clogj al maestro Adamo Federico Alary, allievo dcH’csimiif Mayr. per aver accompagnato il canto dei fedeli nella sera del venerili santo di una musica soavemente melanconica qual,siaddiccva alla circostanza, e sparsa di molta inspirazione c dottrina. — Anche a Barcellona si è eseguito lo Stabat di Rossini. L’ammirazione pel capolavoro giunse al colmo. Marini colla tonante sua voce, c la Brambilla colla energica sua espressione, operarono meraviglie. — Notizie diverse di /toma. — Allo Scaramuccia nel teatro.Metastasio subentrò la nuovissima opera del maestro Aspa intitolata Paolo e Virginia, melodramma espressamente scritto dal chiaro poeta Ferretti. La musica, al dir di quei fogli e di corrispondenze particdlari, s’ebbe un brillante successo, e quasi tutti i pezzi vennero accompagnali da unanimi fragorosi applausi. • Nella parte vocale ed istrumcntalc di quest’opera, in cui in bel modo si conciliò la scuola antica colla moderna, v’è fuoco, vita, passione c novità: cosi ci si scrive; i pezzi che meglio piacquero furono due duetti fra la Olivieri c Rcbussini; un magnifico largo che precede il finale, così pure il terzetto fra Luzio c le due or citate cantanti,, un quintetto che ha una stretta felicissima, ed un altro terzetto a tre uomini, nel quale il Luzio alla prima rappresentazione 11011 ‘ha potuto far spiccare abbastanza la preponderante sua parte, essendo alquanto indisposto. Nella seconda sera il Paolo e Virginia é cresciuto nel favore del pubblico. Aspa venne assai festeggiato; Ferretti lodato per le interessanti situazioni, ed.i cantanti andarono di bene in meglio». — Giuseppe Grassi diede una mattinata musicale il 2i scorso, di cui quella Rivista così ragiona: ■ Bastò la prima fantasia a far conoscere come il sig. Grassi sappia elevarsi al di sopra de’più distinti violinisti, c come con una maestria tutta sua riesca a superare le più ardue difficoltà. Vigore neV archeggiare, boll’nccop■! ” straordinario forte col piano il più dcli, mio di uj calo, uno slancio nell’allegro,’ un’esecuzione di adagio che sorprende; 1111 ardilo uso del pizzicalo, uu’ abilità compiuta nel suono polifonico, uno spiritoso scherzare con ogni modo artifìziale del suono,-Ceco le rare, prerogative clic distinguono il sig. Grassi e che lo pongono meritamente a fianco de’ primi violinisti del «giorno... — Anche il cav. Vincenzo Bianchi, rinomato violinista e della Lucia furono i pezzi ove ebbqia n I