Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1844.djvu/165

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- 161 B, © GAZZETTA MUSICALE © lì!,f! ANNO III N. 39 DI MILANO DOMENICI 29 Settembre 4 844. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Antologia classica musicale. — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 2000 pezzi di musica, dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati f/ratis all’atto che si paga l’associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Veggasi I’ avvertimento pubblicato nel Foglio N. 50, anno lì, 1843. Za musique, par des inflexions vives,accentuées, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas» sions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sen• timents propres à l’émouvoir.» J. J. Rousseau. Il prezzo dell’assoc.iazione alla Gazzetta c alla Musica è di elTetlive Austriache L. 12 per semestre, ed effettive Austriache L. <4 affrancata di porto fino ai confini della Monarchia Austriaca: il doppio per L associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso ITUlicio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli ()mcnoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Lllìci postali. — Le lettere, i gruppi, ce. vorranno essere mandati franchi di porto. SOMMARIO. I. La musica e la lingua. - IL Ridotto dell’I. R. Teatro alla Scala. 1. Accademia di madamigella Bertucat. 2. Accademia del pianista Golinclli. - 111. Il testamento ni luigi van Beethoven. - IV. Alla redazione della gazzetta musicale. - V. Gazzettino SETTIMANALE DI MILANO - VI. CARTEGGIO PARTICOLARE. VII. Notizie. - Vili. Altre cose. - IX. Erratacorrige. - X. Nuove pubblicazioni musicali. na raw a aa anam (Continuazione c fine. Vedi i N. 29, 51 c 00). © t^jpriva di canti nazionali: ciò ^jQnon proviene certamente dalla slingua, ma da molle circostanze unite insieme. In generale sembra che i canti nazionali abbondino fra i popoli pastori o guerrieri, nei paesi montuosi o marittimi, anzi che fra i popoli agricoli o manifatturieri. La vita poco laboriosa che vivono i pastori per lo più in paesi alpestri, nei quali la natura sommamente svariata è piena di notevoli accidenti, li porla naturalmente a cantare per passatempo e detta loro canti d’amore. I popoli guerrieri nei loro ozj. che pur son molti, rammentano i pericoli affrontali, le vittorie riportate, i compagni d’arme periti nelle battaglie: tutto ciò esalta la loro immaginazione, e li porla a cantare quella storia nella (piale hanno tanta parte. Nè manca d’ozj. di pericoli, di memorie, di fortissime emozioni l’uomo di mare, quindi aneli’ esso lia i suoi canti. Non così l’agricoltore e l’operajo, i quali, sudando ogni giorno sui campi o nell’officina, non interessati ai movimenti politici se non quanto questi possono favorirli o danneggiarli, e in ordine ai quali sono essi enti puramente passivi, la stanchezza toglie loro il fervido immaginare, e se alcune volle cantano, la loro canzone non fu creata dal loro cuore: essi l’hanno appresa dal girovago cantastorie. Tale è la condizione della maggior parte d’Italia: ma cercate le Alpi e gii Appennini, visitate le isole e specialmente la Corsica, le coste marittime, le Calabrie, il golfo di Venezia, e troverete i canti nazionali e troverete che il popolo italiano non solo -

canta, ma in molli luoghi è per di più eccellente poeta improvvisatore. Ciò significa soltanto che la musica è un bisogno comune a tutti gli uomini, di qualunque clima essi siano, ed in qualunque grado di civiltà sen vivano. La lingua che essi parlano non è quella che dà il carattere alla musica nazionale, ma l’una e l’altra si modificano secondo i costumi, le leggi, il suolo, e in una parola secondo le circostanze (Fogni popolo e nazione. Ed è perciò che farebbe cosa utilissima ali arle dii si adoperasse a raccogliere tali canti nazionali rendendoli di pubblica ragione, trascritti con tutta esattezza e nella loro vera tonalità, con una traduzione letterale i al fianco sussidiata da opportune note e - schiarimenti sulla storia, sulle credenze, | sulle abitudini stesse di ciascun popolo. Qual tema eli seriissime meditazioni non sarebbe questo per gli artisti professori di musica! e quali più intimi rapporti non si scoprirebbero della musica e della lingua coll’uomo! <O. Ma sebbene sia da non pochi sentilo il bisogno di studiare nel popolo per ricondurre le arti sulle vie infallibili della natura, e adattarle ai suoi bisogni, vi vorrà ancora assai tempo perchè esse raccolgano buon frullo da tali meditazioni. Intanto vi sono altri studi! a farsi dai maestri compositori e dai lirici onde intendersi a vicenda, e quello delfintima natura della musica non è meno necessario al poeta lirico che mira ad utile scopo, di quello possa esserlo pel musico lo studio della lingua. La parola ed il suono sono due modi di manifestazione dati alla vitalità per espandersi ed irradiarsi sulle vite circostanti: ma la parola isolata, la parola scritta è meno ministra deH’affèlto che dell’intelligenza, del sentire che del sapere: essa ha bisogno che il lettore le appresti un suono, la di cui potenza è maggiore là appunto ove inen vale la parola. Avvi una via, percorrendo la quale la poesia e la musica si giovano a vicenda} questa è la via dell affetto: ove questo face la musica non ha più suoni, e quest’arte che potrà seguire il pensiero quando penetra gli abissi e quando poggia nell’allo di i cieli e si affaccia al trono dellEterno. in(1) II chiarissimo sig. Tommaseo ha intrapreso di ’ pubblicare molte, interessantissime poesie da lui raccolte fra il popolo di diverse parti d’Italia. Possa altri imitarne l’esempio, ed aggiungervi le melodie. 1 ciampa e cade davanti ad un’arguzia, ad un meschino gioco di parole. O poeti, la parola non può segnarvi il preciso punto in cui comincia o finisce la potenza della musica: ma ponetevi sulla via dell’affètto, che è pure nobilissima via, e la vita che la musica darà ai vostri versi varrà a farli intendere ai mille che non li avrebbero nè letti nè osservali. In questa via, ed associandovi alla musica, vi e una missione a compiere altamente morale, quella di combattere 1 egoismo, di far gustare la soavità delle dolci emozioni, di migliorare gli uomini disponendoli ad amarsi, e spiritualizzandoli nella contemplazione del bello, per cui si giunge d un passo a quella del vero. Vi pajono soverchie le esigenze della musica? Studiatene i limili, 1 indole, la potenza’, imparerete a sceverare quelle dell’arte dalle ridicole pretese di artisti male istruiti: rispettale le prime, le (piali non impedirono a Metastasio di meritare fama di grandissimo poeta: non curate le altre, e avrete reso un segnalato benefizio all’arte stessa. La grazia, Farmonia del verso, che vi son cosi utili per insinuarvi negli animi, sono un dono fatto dalla musica alla poesia. La musica non vi prescrive tale o tal altro metro} ma se, non contenti delle regole apprese alla scuola, e non fidandovi dell’effètto che possono produrre leggendoli e declamandoli, apprenderete a provare i vostri versi cantandoli, e studierete qual forza di espressione sia riposta nel ritmo musicale, e (piale urto disgustoso vi produca il più lieve disordine negli accenti, apprenderete una giustezza, una pulitura, una grazia attraente, che faranno vostri gli animi più schivi. Voi per altra parte avete sul musico un grande vantaggio nella libertà della scelta, che potete fare a vostro talento, dell’argomento. dei pensieri, dei concetti} mentre egli deve. a così esprimermi, negare sè?ì! i stesso per trasformarsi in altrui: egli è ben giusto adunque che voi tutto l’ingegno adoperiate per trasfondere in lui fanima vostra, la vostra mente, i vostri affetti, sicché egli immedesimandosi con voi possa unire alle vostre le proprie forze per farvi dominatori di chi vi ascolta. Al poeta il disegno, al musico il colorito: al poeta ii pensiero ed il corpo nudo, al musico il dargli le apparenze di vita, il movimento, e la veste. Ed a quel v Q i’