Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1844.djvu/175

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- 174 ■- iXÎ’ÂTv all’insegnamento degli strumenti da corda e da fiato. ) Se non che questo insegnamento a grato è ristretto, a un piccolo numero di giovani dello Stalo; parte dei | quali anche in quest’anno diedero un saggio del loro profitto nel pubblico esperimento che ebbe luogo nella sala del R. Liceo il!) del decorso mese. In questa circostanza dopo essersi eseguila una sinfonia a piena orchestra, lavoro del sig. Giuseppe Balatresi di Lucca, alunno di terzo anno di contrappunto e del primo di composizione, il signor Villorio Caslrucci da Pisa, che aveva ottenuto la matricola con unanime approvazione dei suoi esaminatori, venne proclamato maestro compositore. Ricevuto che ebbe il diploma da S. E. il direttore della pubblica istruzione, il preludalo sig. Cav. Pacini, come professore di turno, disse un discorso in cui precipuamente c dottamente tenne parola della dolce arte del canto. Dopo di che il sig. Felice Catalani di Lucca, alunno di primo anno nella scuola di pianoforte, fece sentire un rondino dell’opera Zampa del maestro Herold. L’allievo di primo anno nella scuola di fagotto, sig. Luigi Ceselli, eseguì un’aria tratta dall’Anna Polena del maestro Cav. Donizetti. 11 sig. Eugenio Catalani, scolare di primo anno nel contrappunto, produceva un sestetto da lui composto, tratto dai molivi della Saffo ed eseguilo dagli alunni signori Pietro Bertolucci (violino primo), EugenioTessandori (violino secondo), Ignazio Pelliccia (llaulo), Augusto RustieiJ(violoncello), Angiolo Lucchesi (fagolto) c Felice Catalani (piano-forte). Succedette a questa prima parte dell’esperimento la distribuzione de’ premj che feccsi da S. E. il Presidente del R. Consiglio di Stato, Direttore «Iella pubblica istruzione ai seguenti giovani più meritevoli nel corso scolastico 1845-44: Scuola di Composizione Primo anno. Primo premio

Secondo premio sig. Giuseppe Balalresi. Secondo anno

Scuola di Contrappunto Primo anno

Secondo anno. Premialo sig. Giuseppe Locarmi. Terzo anno

Scuola di armonia cd accompagnamento numerico Scuola di pianoforte Primo anno. Primo premio, sig. Olinto Ghcrardi. Secondo premio, sig. Leopoldo Bcnelli. Secondo anno. Primo premio, sig

Secondo premio, sig. Felice Catalani. Scuola di Pel Canto Scuola di secondo solfeggio Primo premio, sig. Olinto Ghcrardi. Secondo premio, sig. Raffaele, Franccsconi. Scuola di primo solfeggio Primo premio, sig. Fabio Binda. Secondo premio, sig. Bernardino Bertolozzi. Scuola di principj elementari Primo premio, sig. Armando Michelangeli. Secondo premio, sig. Francesco Stero. Premi d’incoraggiamento Pel canto Primo premio, sig. Raffaele Andrcuccetti. Secondo premio, sig. Domenico Berlini. Pel violino Premialo sig. Eugenio Tcssandori. Pel violoncello Premiato sig. Augusto Rustici. Pel fagotto Premialo sig. Luigi Orselli. Pel trombone Premiato sig. David Casini. Furono poi ricordati onorevolmente I SEGUENTI GIOVANI Per l’accompagnamento numerico Signor Eugenio Catalani. Pel canto Signori: Giovanni Landucci. - Euclide Ghcrardi. Luigi Orselli. - Luigi Stero. Pei principi elementari Signori: Maurizio Giannecchini. - Carlo Bcnelli. - Paride Ghcrardi. - Gaetano Campetti. - Clemente BaiaIrosi. - Carlo A’uccorini. Pel violino Sig. Pietro Arrighi. Per la viola Sig. Luigi Giuliani. Pel violoncello Sig. Felice Catalani. Pel fiatilo Signori: Carlo Bugalli. - Luigi Stero. Per l’oboe Sig. Vincenzo Stefani. Pel clarinetto Signori: Francesco Dotti. - Luigi Angeli. Pel fagotto Sig. Angiolo Lucchesi. RICEVETTERO LE MEDAGLIE m ONORE ( TEE RIPETITORI CHE SEGUONO, cioè Sig. Pietro Bertolucci per la scuola di violino. Sig. Carlo Giambastiani per la scuola di pianoforte. Sig. Carlo Giannecchini per la scuola di principj elementari. Susseguì a questa distribuzione dei premj la seconda parte dell’annuale esperimento, alla quale, delle principio una sinfonia a piena orchestra, composta dal sig. Giuseppe Locarmi di Lucca, alunno di secondo anno nel contrappunto. Dopo di questa il ricordato sig. Vittorio Castrucci produsse, un suo conccrtonc islrumentale, che. nelle parti di concerto venne eseguilo dagli allievi signori: Pietro Bertolucci pel violino. - Ignazio Pelliccia pel llaulo. - F. Dotti e Luigi Angeli pel clarinetto. - Augusto Rustici pel violoncello. - David Casini pel trombone ed Angelo Lucchesi pel fagotto. Un coro campestre scrino dall’anzidetto sig. Giuseppe Balalresi, ed eseguilo, da tulli gli alunni del Regio Istillilo, metteva (ine all’esperimento musicale. La scella c numerosa udienza fece, meritali applausi a tulli i giovani compositori cd a coloro che le. composizioni eseguirono. Questi applausi rifulgono ad onore dei professori e dei maestri, e massime dell’uomo illustre che modera il R. Istituto c guida i giovani compositori nell;) difficile via che loro si para dinanzi. La luminosa carriera dal Cav. Pacini percorsa e che percorre tuttavia, c gli ha procacciato un nome non perituro, lo collodi in questo posto eminente, nel quale in brevissimo tempo ha dato quei frulli che a ragione si potevano sperare da lui, e falle poi concepire le. più belle speranze di sempre nuovi c maggiori ottenerne. Il che di leggeri avverrà se più che da queste parole si piglierà argomento ad apprezzare il R. Istillilo musicale di Lucca dal visitarlo, dall’udire le । lezioni che vi si danno, dal considerare l’alliludine cd il valore, dei professori e dei maestri, i melodi migliori che sono da loro adoperali; e trattandosi dei professori, il come dettino le materie senz’ombra di servilità, cernì quel maschio raziocinio c quella critica severa, che talora viene in acconcio di praticare eziandio nell’insegnamento della scienza musicale non altrimenti che negli altri rami dell’umano sapere; e sopra lutto se vorrà calcolarsi come il ricordato sommo compositore che lo dirige, uno di que’ pochi privilegiali che onorano «piesla terra piena di grandi memorie c che hanno in loro [stessi tutta la potenza i creatrice atta a rendere sommamente utile c celebrata un’istituzione di «piesta sorta, se ne prenda tanta cura c tante adoperi diligenze e fatiche per rispondere appieno al nobile ufficio affidatogli..lui’. A G

— I. R. TEATRO ALLA SCALA. A quanto venne riferito nell ultimo nu- I mero di questa Gazzella intorno al Giuramento di Mercadante credo dover ag- I giungere brevi parole per dire ai lettori । che dopo una sospensione di undici giorni. ।

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in cui fu consumata Tantichirurgica operazione dello spostamento di tono di alcuni pezzi, lo spartito trovò il modo di ricomparire sulle scene cogli stessi elementi di prima:, e se in (piesla novella comparsa non ebbe, come nella prima, grandi motivi da gloriarsi, bisogna pur convenire che il successo fu meno sfori linaio. Pare che non siasi presa in mala parle 1 avvertenza fatta dalla Gazzetta intorno alla rilascia— tozza di alcuni tempi, che. senza disconoscere le altre, hi la causa principale dell infelicissimo effetto ottenuto la prima seia.; ed alcuni tratti eh erano allora caduti di languore, si ressero in piedi la seconda in qualche maniera. Persisto nulladimeno noli opinione che non molle lodi si possono retribuire ai cantanti che con si poca fortuna sostennero honore d’uno de-1 migliori capolavori moderni. Pensando che la musica è delle più belle e che Tesilo fu appena compatito, non saprei a chi altri darne la colpa che agli esecutori. Di alcuni battimani falli da pochi dietro Tombra dei sedili, perché la verecondia non permetteva loro di dimostrarsi, la buona critica non può farsene carico. Lascierò quindi ad altri d lucroso incarico di onorarli dei nomi di artisti valenti, di allori distintissimi, di onorevoli sostegni dell’arte. A me parve che la stessa signora Gruìtz non fosse ben collocata} che il signor Cuzzani fosse fresco di malattia, tanto era sprovveduto di nerbo: e che gli altri non siano abbastanza forti per sostenere la loro parte sulle scene della Scala. V co VARIETÀ AFORISMI SUIj VIOLINO I. " Sarà forse gratitudine, dice Heine, ma io senio mia adorazione pel violino. V’Iia, se ne, eccettuila voce umana, un istromento che come quello uniscala grazia alla forza, la soavità alla nobiltà ì - Il violino è melodia, è l anima del suono: esso ha suoni armonici che imitano il corno, e quattro corde, di cui una profonda e grave come il fagotto, un’altra dolce come il flauto; questa naturale e campestre come l’oboe, quella di suono limpido come il cristallo, come il canto dell’usignuolo. Ammiro i dipinti del medio evo che rappresentano Apollo sonante il violino, c benedico al regno di Carlo IX che lo vide introdotto in Francia. II. Io dedico fervidamente al violino questo caldo panegirico. Il violino, (piesla bellissima eco della voce e. dell’anima, il più semplice cd il più difficile interprete, di pensieri musicali. è. quello, che colle sue quattro oltaxc e mezza e note, colla grazia mirabile del suono, esprime i più intimi e nobili sentimenti. Esso sospira, geme, piange, esulta, giubila: esso imita la voce umana fino all’illusione, ci trasporla alle sfere celesti, trionfa ovunque si mostra, e se lo si sente suonare da mano maestra, avvera rii) che dice Hoffmann, «piando racconta, ch’esso si lamenta come la voce di una donna prigioniera. III. Come l’Italia è il paese del canto, è altresì patria del violino, I’ islromento della melodia per eccellenza, mentre il pianoforte, l’islroincnlo deH’arinouia e della modulazione, appartiene particolarmente ai tedeschi. Corelii, Tariini, Pugnani, Viotti, Paganini sono italiani; Moscheles, Kummel, Cramer, Henselt, Thalberg, ccc., sono tedeschi fi). IV. Appunto «piesla vittoriosa superiorità del violino su lutti gli altri stromcnli musicali, è cagione, che. molti dopo la perdila di Paganini, dcdicaronsi con amore a quesl’istromenlo, nellp cui cultura hanno a sperare le immortali fronde della gloria, o a temere una vita obbliala. Aon a (orto si è, paragonalo il successo «li Paganini alle vittorie del greco Alessandro; dopo la (1) Ma era italiano il Clementi che giustamente vien nominalo il patriarca del pianoforte; e sono oggidì italiani Dohlcr, Golinelli, ed altri «.he pur si potrebbero nominare.