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- 5 ©. U-,-... — og*gg| GAZZETTA MUSICALE ANNO IV. - N. 2. DI MILANO DOMENICI 4 2 Gennajo 4 845. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà: ANTOLOGIA CLASSICA risicai.k. * COLLABORATORI. M.° Balbi. - Battaglia. - M.° Bellini. - M.° Beucanovich. - Bermani. - Pr. Bigliani. - M.° Boucheron. - Doit. Calvi. - Cambiasi. - Avv. Casamorata. - Cattaneo. - Doit. Lichtenthal. - M.° Manna. - M.° Mayr. - Pr. Mazzucato. - Minoi.i. - M.° Cav. Pacini. - M.° Perotti. - M.° Picchiasti. - M.° Rossi. - Doit. Torelli. - M.° Torrigiani. - Vitali. - Zucoli, eoe., ecc. Il prezzo dell’associazione alla Gazzella e all’z/ntologia Clastica Musicale è di effetthe Austr. lire là per semestre, ed effettive Austr. lire 14 affrancata di porlo lino ai contini della Monarchia Austriaca; il doppio per l’associazione annuale. — Le associazioni si ricevono in Milano presso (’Ufficio della Gazzella in casa Bicordi, contrada degli Omenoni num. 1720, c nelle sale sotto il portico di fianco all’I. R. Teatro alla Scala; all-estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. SOMMARIO. I. Corso teorico pratico di Lezioni d’Armonia. - II. Biografia. Ettore Romagnoli. - III. Varietà’. Costumi. IV. Gazzettino settimanale ni Milano. - V. Carteggio. Firenze. Torino. - VI. Notizie. - VII. Altre cose. COBSO TEOBJCO’PBATJCO Di LEZIONI D’ARMONIA COMPENDIATO dal m.° cav. Direttore del lì. istituto Musicale di Lucca. NB. Non è mio intendimento, nel dare principio al corso delle Lezioni d’Armonia (siccome molti Autori fecero), il prendere a dimostrare la canonica doli l ina de’suoni e suoi rapporti, proponendomi di ciò fare allorquando il giovane avrà percorso lo studio del Contrappunto e. della composizione, ma solo mi è duopo fondare lo insegnamento sulla natura del corpo sonoro, onde dare una base certa all’applicazione di questa parte Teorico-Pratico-Musicale. A II MONI A. ’ Armonia devesi considerare fondata in un solo principio: cioè nella natura. Gli esperimenti fisici risultanti dal corpo sonoro, 0 dalle oscillazioni della corda vibrala, hanno dimost rat<) chiaramente la sensibile risuonanza di altri tre suoni chiamati concom itanti; nè è da porsi in dubbio che un orecchio attento ed armonico non li discerna dalla vibrazione d’una corda sonora: i quali suoni ridotti alla minima differenza sono 1,8, o, 5 (I). L’unione di questi suoni I, 3, o, ed i loro replicati formano l’aeaggradevole di triade armonica, il Do 7 cordo ( quale è composto di due terze; una maggiure, e l’altra minore (cioè supposto da ’ z ’ per numero primo, do mi terza maggiore, ini sol terza minore) e di una quinta naturale do sol: al (piale accordo poi aggiungendo l’ottava, risuonanza che trovasi nell’esperimento fisico, come abbiamo dimostrato, si avrà la quarta naturale fi) Il giovane che ama convincersi della verità (pii sopra esposta ne faccia esperimento col pianoforte: percuotendo, per esempio, il la assegnalo alla chiave di basso in primo spazio, egli udirà ripercuotere inoltre altri tre suoni dell’accordo di la, cioè: l.a la, 5.a mi, 8.a la, l().a ovvero 5.a do diesis. soldo, ed una sesta minore ini do (2). Da questo accordo adunque risultano i suoni consonanti I, 5, 4, 5, (i, 8. Prima di passare più oltre, diremo di (piante specie è la Triade: Delle Triadi La Triade è di sei specie, cioè due Consonanti, una apparente Diatonica, 0 Semidiatoniea, e tre cromatiche. Le consonanti sono: la Triade armonica di terza maggiore, eia triade armonica di terza minore La triade — ’ ■ ■
apparente diatonica si compone di due terze minori, come «i re fa c la semidiatoniea egualmente di due terze minori, come sol-diesis si re ~ La prima si chiama Diatonica perchè è formata di suoni della scala diatonica, e l’altra si chiama Semidiatonica perchè vuole l’alterazione della scala di un semitono cromatico. Queste due Triadi apparenti sono dissonanti a cagione della (punta diminuita. Le Triadi cromatiche sono così denominate perchè l’alterazione alla di loro terza le rende dissonanti introducendo nuovi intervalli sulla scala del modo. La Triade apparente diatonica si scompone nella sua prima terza alterandola di un semitono, dal che ne viene che la prima terza si re-diesis è maggiore, la seconda terza è diminuita, come re-diesis e fa, e la quinta resta diminuita -9^La 3.a mag. 5.4 mag. Triade apparente semidiatonica si scompone pure nella sua prima terza diminuendola di un semitono, dal che ne viene che la prima terza soldiesis e si-bemolle è diminuita, la seconda terza si-bemolle e re è maggiore; la (punta resta diminuita. La 5.-a diin. 5.4 mag. triade armonica del modo maggioresi scompone nella sua seconda terza alterandola di un semitono, dal che ne viene che la sua prima terza do mi è maggiore, la seconda terza mi sol-diesis è egualmente maggiore, la quinta diventa ecccdente — .Da questa scomposizione di Triadi nascono, come vedremo a suo luogo, gli accordi di (pùnta eccedente, di sesta eccedente, c di settima diminuita. (2) È da credersi che il giovane che intraprende lo studio dell’Armonia sia già istruito della distanza di ciascuno intervallo componente la scala dialoniea-cromalica, per la qual cosa se ne ommcltc ogni spiegazione. Scala Molti autori vogliono che la scala diatonica abbia avuto origine dall’eguaglianza delle tre Triadi fondamentali, cioè dall’accordo di 1.", 3.“, 5.“ di do tonica, di 1.“, 5.a, u." di sol dominante, c di l.“, 5.“,;j.“ di fa sotto dominante, tonica dominante sottodom. i quali accordi racchiudono positivamente i sette suoni della scala diatonica moderna. Altri pretendono invece fosse stata suggerita da sette colori primigeni!: io ritengo invece che il ritrovato di sette suoni sia derivalo dalle addizioni di terze poste al primo accordo 1, 3, 5, cioè seguitando l’ordine 7, 9, 11, 13: in questa mia opinione mi avvalora il sistema lelracordalc di Pili agora, il (piale se era imperfetto da un lato per do- 1 vere raddoppiare i suoni onde congiungere un j tetracordo con l’altro, non lascia però di dimostrare che le sette note esistevano fino da qucll’epoca, poste però in ordine diverso, senza; che i Greci conoscessero i tetracordi fondamentali; della quale opinione sono pure i Saliina, Bottrigari, Art usi, ecc. Altri vogliono che i rapporti dell’ottava e delle sue divisioni trovinsi, come l’insegna il Monocordo, nella natura d’ogni corpo sonoro, e che invece la divisione del tetracordo, sia un sistema dell’arbitrio c del caso, lo ripeto, sono fermo nella mia opinione, in (pianto che osservando la disposizione de’numeri 7, 9, Il (tralasciando il 13) trovo nella sua distanza i suoni dissonanti che noi abbiamo nella musica. Sia però come si I voglia, egli è certo che, posti per ordine tutti i | sette suoni della scala diatonica cioè, I do, 2 re, 3 mi, 4 fa,;> sol, li la, 7 si duplicati e triplicati, formano gli elementi dell’Armonia. Questi elementi si dividono in consonanti c dissonanti. Si qualificano in consonanze perfette ed imperfette, ed in dissonanze primarie e secondarie. Le consonanze perfette sono prima, quarta (3) (3) La (piarla è stata sempre oggetto di discussione. Molli autori rinomati la pongono nel numero delle dissonanze, ma cadono in errore: poiché essendo la quarta rivolto della (pùnta, la quale è consonanza per- rpV fetta, nè potendo questa cambiar di natura perchè ri-, suHante anch’essa dall’esperimento fisico, si deve assolutamcntc riguardare come tale; nel caso poi che la quarta fosse contemporaneamente unita alla quinta feWi)