Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1872.djvu/101

Da Wikisource.

GAZZETTA MUSI Beethoven e Schubert in maniera che molto si accosta alla perfezione; questo quartetto è sulla via di divenire l’emulo del quartetto di Joachim. La riunione Kaiser Wilhelm per gli invalidi tedeschi diede un gran concerto, sotto la direzione del maestro Radecke, martedì scorso nella magnifica sala del nuovo palazzo di città. Il biglietto costava un federigo d’oro (20 lire); vi concorse la corte imperiale, tutta l’aristocrazia dell’ingegno e del denaro, ecc. Non rimasero fuori dell’uscio se non quelli che non avevano un federigo d’oro da spendere per un concerto. Vi presero parte i nostri migliori a’rtisti, e furono eseguiti molti pezzi di Wagner, Schumann, Beethoven, Mendelssohn, Radecke, Haydn e Rossini. Si trovò che le condizioni acustiche della sala non sono ottime, la risonanza è eccessiva, sebbene dia vaghezza e soavità alle mezze voci e ai pianissimo. In quanto all’esecuzione non ho bisogno di dirvi che fu perfetta; tra i pezzi più applauditi fu l’Inno imperiale tedesco di Radecke, eseguito dalle signore Zimmermann e Joachim, dal Niemann, dal Behrens e dal coro, il terzetto del Guglielmo Teli di Rossini (Niemann, Betz e Behrens), le Canzonelle di Schumann, cantate dalla signora Joachim e la Romanza in Fa per violino di Beethoven, eseguita dal De Alma. L’Inno parmi destinato a divenire popolare, contiene una melodia larga, chiara un ritmo nobile ed è una delle più felici ispirazioni del bravo maestro. Nel terzetto di Rossini fu mirabile la fusione delle magnifiche voci; il Niemann, Arnoldo, piacque in special modo. Un noto pianista L. E. Bach, che non è parente del gran Giovanni, ma è sulla via di diventare un bravo maestro, diede un proprio concerto col concorso della Sinfonie capette diretta dallo Schmidt e del cantore Henschel. Eseguì varii pezzi di propria e d1 altrui composizione, e si mostrò pianista agilissimo e pieno di forza, ma compositore mediocre, sebbene esperto dell’istrumentale. Henschel cantò varie canzonette di propria fattura, accompagnandosi al piano assai bene; le canzonette sono gentili, nulla più. La società Bach-Vereim, dedicata specialmente all’esecuzione della musica severa, diede un concerto in cui esegui varie composizioni di Palestina, di Bach, di Rust e di Beethoven. Rust è il direttore del concerto e la sua composizione Nel Lago di Iberia era una novità; è scritta assai spontaneamente, con molta soavità, e vi sono trattate magnificamente le voci. I pezzi più applauditi furono la Fantasia cromatica di Bach eseguita molto bene dalla signorina Seiffert, e la 3.a e 4.a parte dell’Oratorio di Natale di Bach, lavoro d’una grandiosità veramente ideale. A



TEATRI ROMA. Il primo concerto della signorina Carlotta Patti all’Apollo fu un trionfo. L’esimia artista cantò il rondò della Lucia ed il valzer dell’opera Una follia a Roma del maestro Ricci. Di quest’ultimo pezzo si domandò il bis, ma la Patti cantò invece VEclat de rire che portò l’entusiasmo del pubblico al delirio. Dopo il trattenimento, a cui prese parte anche il baritono Del Puente e la signora Ricci, l’orchestra si recò all’abitazione della Patti e le fece una serenata. — Scrive l’Opinione del 14 corrente: «Il Papà Martin del maestro Cagnoni (opera nuova per Roma) ebbe ottimo successo al teatro Valle. L’egregio maestro fu chiamato più volte ’all’onore del proscenio. Lodevolissima l’esecuzione, sovratutto per parte del Bùttero, che in quest’opera è impareggiabile. Del duetto tra tenore e soprano si volle la replica. «FIRENZE. La Mignon di Thomas ebbe alla Pergola esito felicissimo. Emerse fra gli esecutori la signora Albani, che fu una Mignon piena di sentimento; piacquero assai il tenore Montanaro e il baritoni Morelli. L’orchestra diretta dal bravo maestro Vannuccini fu incensurabile. Ci mancano i particolari. Prima della Mignon ebbe esito eccellente allo stesso teatro la Lucia di Lammermoor. Anche in quest’opera fu lodatissima la signora Albani. CALE DI MILANO 93 — Della Norma che si rappresenta al teatro Pagliano così parla nella Nazione il nostro corrispondente A. Biaggi: «La Norma ebbe al Pagliano un gran numero di rappresentazioni, splendide tutte, cosi pel concorso degli spettatori come per gli applausi. E, come vuol giustizia, di quest’esito deve darsi una parte di merito agli esecutori; alla signora Carozzi-Zucchi che è cantante d’ottima scuola e attrice animatissima; al tenore signoi1 Mazzoleni che è un Pollione, segnatamente nella cavatina, eccellente; e all’esordiente signora Somigli che nella sua sortita e nel duetto con Norma sa farsi e meritamente applaudire. «— • Buon esito al teatro di Piazza Vecchia l’opera Le Astuzie femminili di Cimarosa. NAPOLI. Al teatro Mercadante fu accolto con entusiasmo il capolavoro del maestro Pedrotti Tutti in maschera. Tutti i pezzi furono applauditi. Bene assai gli esecutori: D’Alberti, De Fanti, Giacomelli e Archinti. BARI. La Sonnambula, eseguita dalla signora Miles e dal tenore Galeota, ebbe esito lietissimo. I due bravi artisti ebbero.applausi e chiamate; gli altri non guastarono. GENOVA. Esito lieto il Don Pasquale. L’esecuzione per parte di tutti gli artisti (Pagani, Maurelli, Marchisio e Belardi) fu ottima. PISA. La stagione fu inaugurata colla Saffo, le cui rappresentazioni hanno fatto del teatro Nuovo un luogo di delizie. Del duetto delle due donne si chiede ogni sera il bis. Gli esecutori sono le signore Scarati e Veralli, Filippi Bresciani e il baritono Grandi. La Provincia di Pisa da cui togliamo queste notizie, fa grandi elogi di tutti; loda l’accuratezza e il lusso delle frasi della Veralli, il canto accentato ed ispirato della S c arati, l’accento limpido e sicuro del Filippi Bresciani, la voce poderosa e l’intelligenza artistica straordinaria del Grandi. — Buoni i cori e l’orchestra. CATANIA. Esito assai lieto ebbe la nuova l’opera del maestro Gandolfi, Caterina di Gzcisa. - Il maestro fu chiamato molte volte al proscenio. L’esecuzione, affidata alla signora Favi-Gallo, al tenore Gulli e al baritono Cappelli, fu lodevole. Ottima l’orchestra. Quest’opera che da alcuni giornali fu data come nuova fu già rappresentata a Catania nel 1859. BARCELLONA. Il Trovatore, riprodotto al teatro del Liceo colle signore Briol-Nicolai e Lanes col tenore Steger, e col baritono Merly fu un trionfo. La Briol-Nicolai e il tenore Steger furono incensurabili. SANTA CROCE DI TENERIFFA. Norma, Trovatore, Ballo in maschera — tre splendidi successi per le signore Tilli, Vanderbeck e Bianco e per i signori Petrovich, Gamins, Uetam, Comas e Carapia. SARAGOZZA. Nel teatro Principale ottenne esito lietissimo la Sonnambula colla Ferrer, col tenore Masato e col basso Padovani. Nella Lucia fu molto applaudita la signora Lanzi; il tenore Chiesi era indisposto. Applauditi nel Trovatore tutti gli esecutori. La Lucrezia Borgia fu un altro trionfo, specialmente per la signora Lanzi e per il basso Padovani. HeìV Elisir d3 amore la Ferrer, Masato e Parodi furono applauditissimi. Il giornale da cui sono tolte queste notizie annunziava imminenti le rappresentazioni del Faust, della Marta e del Rigoletto! VALENZA (Spagna). Dopo la Lucia, fu eseguito il Ballo in maschera e dopo questo la Lucrezia Borgia, e il Trovatore che non ottennero lietissimo esito per colpa dell’esecuzione incerta. Il Fazist ebbe miglior fortuna; piacquero la signora Spitzer, il tenore Zaccometti, il basso Garcia e il baritono Mazzoli. Bravissima la signora Tortolini nella parte di Siebel. Eccellente l’orchestra diretta dal maestro Dall’Argine. PAU. Ottimo esito il Ballo in maschera, la Norma e la Gemma di Vergy. GINEVRA. Ci scrivono: Interrogate quelli che rimangono fuori dell’uscio alle rappresentazioni del Trovatore, e vi diranno che il nostro teatro è troppo piccolo e che’ bisogna assolutamente affrettare la costruzione del nuovo. L’opera del vostro Verdi ebbe ad interpreti le signore Raisin e Barbot ed i signori Genevois, Martin e Walter. Furono applauditissimi tutti, in special modo Genevois e Martin, che il pubblico rimeritò con grida spontanee di bravo che escono dalle sue abitudini. Alla fine d’cgni atto gli artisti furono chiamati al proscenio. BRUXELLES. Lietissimo esito ebbe il Ballo in maschera al teatro La Monnaie, non ostante un’esecuzione incerta. Il Guide Musical, dopo simile successo, e sebbene non si tratti che d’una riproduzione, crede necessario di fare le seguenti considerazioni sapientissime: «la musica è forse di meno difficile digestione di quella del Gustavo III di Auber, ma vi si cerca invano