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192 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO Ariele e dei Silfi, ispirazione soavissima, le arpe velate accompagnano la cantilena irresistibile di Ariele. Tace la voce, Faust esce dal sonno e canta un inno alla natura che si desta; è una bella melodia accompagnata dai violoncelli, a cui succede l’angoscia del dubbio sempre rinascente, lo spasimo di desideri sempre insoddisfatti. Fin qui la prima parte. Batte la mezzanotte. È il convegno delle streghe, del debito, della indigenza, della miseria; cantano un triste canto che suona così: la porta è chiusa, non possiamo entrare, è la casa di un ricco.» «Voi, sorelle mie, non potete entrare ribatte l’affanno; io sì lo posso, io passo pel buco della serratura». Apparisce Faust con Mefìstofele; costui gli chiede se ha mai conosciuto l’affanno; il baldanzoso dottore risponde di no; egli si è inebbriato di piaceri, e lo dice con un canto che ha una foga bizzarra; l’affanno ribatte minaccioso; il dottore ride, finché Taffanno gli soffia in volto e il disgraziato Faust sente a un tratto una sete insaziabile di gioie impossibili e sogna dolcesse inarrivabili. Questa scena così astratta ha trovato in Schumann un interprete fedele, e la lotta dell’uomo coll’affanno vi è dipinta al vivo. Succede un’altra scena intitolata la Morte di Faust. Mefìstofele invoca gli spiriti perchè scavino una fossa: il rumore delle vanghe chiama Faust, che già sull’orlo della tomba si pasce ancora nelle chimere dell’avvenire, finché cade rovesciato nella fossa accompagnato dal ghigno infernale di Mefìstofele. È una pagina musicale d’un colorito sinistro. E così si conchiude la seconda parte. L’ultimo capitolo del secondo Faust fornì al musicista la tela della sua terza parte. I cori che cantano le glorie dell’Eterno sono variati d’indole, ma bellissimi tutti; quello degli angeli che accompagna al cielo la parte immortale di Faust è una meraviglia di freschezza e di grazia; tutti questi cori si interrogano, si rispondono e finalmente si sposano insieme in modo ammirabile. Ecco ora la bella invocazione del dott. Marianus, accompagnata da un dolce concerto di oboe e di arpe; ecco il coro delle penitenti, con una lunga frase supplichevole di tre donne: la Gran Peccatrice, la Samaritana e Maria l’Egizia; e poi il canto di Margherita che invoca la clemenza divina per Faust; e finalmente il doppio coro finale, canto di trionfo, osanna celeste, nel quale il compositore ha posto un tesoro incalcolabile di armonie. Gran peccato che Schumann, il quale fu incontrastabilmente l’ingegno più acconcio all’interpretazione del capolavoro di Goethe, e si era appunto prefisso di seguire passo passo le pedate del poeta, fu appunto quello a cui venisse misurato avaramente il tempo! ( Continua) Le vedove sussidiate dalla Cassa di beneficenza della Società Haydn di Vienna, godono la rara fortuna non solo di fruire di una buona pensione, ma di raggiungere anche un’età molto avanzata. Per esempio il giorno 17 maggio fu portata al Cimitero la salma di Giuseppa Rittinger, vedova di un addetto al teatro Hofburg, dopo aver vissuto 85 anni e fruito di una pensione (ultimamente di fiorini 480 annui) per anni 42; la vedova Feldbacher, ancora vivente, ha ottantatrè anni e gode la sua pensione da 48 anni. La terza veterana che tien dietro è la vedova Maria, moglie del celebre compositore Kummel, morto come maestro di cappella a Weimar, ove essa percepisce ancora la pensione della Società Haydn; e così via fino alla 37.a, chè tante sono le pensionane della Società.

Nuova-York conta ben 18 teatri. Il più vasto di tutti è loStadt Theatre, che è capace di 3000 spettatori. A questo tien dietro T Accademia di musica, che ne contiene 2260, e quindi il Niblo (testé distrutto da un incendio) capace di 2060. Il Grand Opera House ha 1880 posti, il Cowery 1770, il Booth’s 1740, il Wallhack’s 1640, l’Olimpic 1620. Poi vengono: il Fourteenth Street Theatre 1550, il Wood’s Muséum 1330, il Globe 1290, il Bryant Opera House 1120, il Lena Edwin’s 1010, il Theatre Comique 1000, il Fifth Avenue 905, il San Francisco, Minstrels, 915 e l’Union League, che è il più piccolo, 400. Vi sono poi moltissime sale da Concerto, le più importanti delle quali sono: lo Steinway Hall, che può contenere 1790 persone, l’Irving Hall 800 e T Apollo 700. ★ «Pel concerto-monstre a Boston si sono a tutt’oggi notificate 170 società d’America, rappresentanti circa 20,000 cantori d’ambo i sessi. L’orchestra conta oltre 1000 istrumenti: Violini primi 250; violini secondi 200; viole 150; violoncelli 100; contrabbassi 100; flauti 24; clarinetti 24; oboi 20; fagotti 20; corni 24; trombe 25; tromboni 32; tube 6; timpani 6 paia; gran casse 14; piatti 4 paia; tamburo gigantesco 1; gran triangolo L I pezzi stabiliti per l’esecuzione sono cori tolti dalle opere seguenti: la Passione di Bach; Paulus ed Elias di Mendelssohn; il Messia e Giuda Maccabeo di Handel; la Creazione di Haydn; S. Pietro di F. E. Paine; 12.a Messa di Mozart; la Samaritana di Bennett; il Nazzareno di Gounod; Stabat Mater e Mosè in Egitto di Rossini, ecc. Li Israele in Egitto di Handel verrà eseguito interamente. Inoltre sono progettati 18 inni, corali e canti popolari, che saranno eseguiti dall’uditorio insieme col coro e l’orchestra. Per la parte puramente istrumentale il programma non è ancora determinato, chè si aspettano ancora varie musiche gigantesche dall’Europa. Incudini, campane, moschetti, cannoni non mancheranno naturalmente. È ancora dubbio se il signor Gilmore potrà mettere’ in atto la sua idea di far eseguire da 5000 soprani l’aria V Espérance dell’opera L’éclair di Halevy con accompagnamento di 50 flauti; da 5000 contralti T aria di Handel: Lascia ch’io pianga; da 5000, bassi il coro dei sacerdoti nel Flauto magico, di Mozart!...