Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1872.djvu/367

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XXVII. KF- 44 3 NOVEMBRE 1872 SI PVBBLIOA OGNI DOMENICA DIRETTOLE GIULIO RICORDI li 1numero di Novembre della Rivista Minima uscirà domenica prossima. 1_A REGI NIELLA al Teatro Carcano Si è già parlato nelle colonne di questo stesso giornale della bellissima opera dovuta alla collaborazione del Ghislanzoni e del maestro Braga e se n’è parlato per dirne il bene che meritava, al domani dei trionfi riportati in vari teatri. Ciò non fa ch’io mi debba star muto sapendo di aver diritto e dovere di parlarne, tanto più che, dopo un successo cosi lusinghiero come quello del Carcano, mi sento scrupolosissimo del mio dovere e geloso del mio diritto. L’ho detto, fu un trionfo; il bravo maestro ebbe un numero interminabile di chiamate, applausi a tutti i pezzi principali, e l’onore di vederne ripetuto uno. Meglio ancora: gli applausi furono unanimi, le chiamate furono vere e genuine, come non accade sempre. L’impressione che ha fatto a me questa Reginetta è senza dubbio quella stessa che ha provato il pubblico, il quale col rimanersene fredduccio alle parti più facili e che dovrebbero essere di maggior effetto, e coll’applaudire invece tutto ciò che è sentimento melodico, fino e delicato, ha mostrato di prendere molto sul serio la sua parte di giudice e di avere i requisiti per essere un buon giudice. La musica della Reginetta ha il pregio rarissimo d’essere il ricamo diligente ed elegantissimo d’una squisita intelligenza fatto sopra una larga e preziosa tela melodica ed affettuosa. La melodia del Braga ha atteggiamenti e forme moderne, drammatiche, è fedele alla. situazione, alle parole, ma è fedele prima di tutto a sè stessa, non si tradisce per vezzo di singolarità, o per chimerica ricerca di effetti impossibili, è l’opera schiettamente italiana accomodata al gusto moderno. I recitativi hanno un carattere, la frase melodica ha un significato, il duetto, il terzetto, il finale cessano di essere il convegno di arie e di cabalette per essere situazioni espresse ^âd| musicalmente. Questo, a parer mio, è il solo e legittimo progresso che può e deve fare la musica scenica; ’ e il Braga è riuscito assai bene. Si spezzino pure le vecchie pastoje, ma non si vada tant’oltre’nel disprezzo di tutte le convenzioni musicali, da sopprimere anche la sovrana convenzione che per scrivere un’opera in musica bisogna avere genio musicale copioso ed abbondante, come avevano i vecchi maestri che l’hanno creata. I cento tormentatori armonici d’oggi potranno forse, io non lo so, seppellire il vecchio melodramma, ma non avrebbero mai creato il melodramma, la cui esistenza infine dève l’origine alla ricchezza ed alla facilità, ora tanto avversata, dei nostri bisnonni. La divagazione mi porterebbe molto lontano, ed a me preme di dire solo che con questa Reginetta il Braga si è posto nel sottilissimo drappello degli eletti che sanno essere moderni senza cessare di essere italiani. Non farò l’esame minuzioso della musica del nuovo lavoro; questa specie di anatomia musicale, se devo giudicare da quanto riesce a me ingrata, deve parer molto uggiosa ai lettori. E poi sta bene il raccogliere ad una ad una le poche grane preziose scappate ad un rosario di vacuità, ma quando un’opera è tutta bella, e di vacuità non ce n’è punto, è una gratuita seccatura. I migliori pezzi, per il pubblico furono: la sinfonia, un terzetto nel primo atto, la scena di Frate Lorenzo coi cori, il duettino tra Mario. e Reginella, il magnifico duetto fra baritono e soprano, e il finale concertato dell’atto secondo, che ha una solennità grandiosa; poi la romanza di Mario, che fu fatta ripetere, ed è un superbo giojello melodico incastonato con un lavoro armonico di squisita fattura, e il finale ultimo. Quando per mio conto aggiungessi il brindisi, che ha il brio d’un improvviso, senza però esser volgare, e il valzer soavissimo del primo atto e un paio di cori che furono stroppiati dall’esecuzione incerta, stonata, chiassosa, avrei esaurito l’enumerazione dei pezzi che compongono lo spartito, che è pure pregevolissimo, ma ciò non deve trattenermi dal dire che a parer mio il Braga si leva assai più sicuro e più alto quando geme e sospira che quando sghignazza allegramente. Taglio corto: la Reginetta è delle troppe produzioni musicali apparse negli ultimi tempi, una delle pochis