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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 415 macolati, è dovuto non tanto a Liszt quanto alla varia e ricca istrumentazione di Mailer, ed alla splendida esecuzione. L’orchestra diretta dal Faccio non ha mai mostrato tutta la sua grandezza come in quella biricchinata! A qualche cosa servono adunque anche le biricchinate. Degli altri pezzi del programma, innanzi a tutti per sentimento, per passione, per carattere mi piacquero i due frammenti del Sogno d’una notte d’estate di quel caro sognatore che era Mendelssohn. Il Notturno è una cosa commovente, soave, dilicatissima; l’intermezzo è uno dei pezzi di musica più caratteristici che abbia udito. Anche qui ottimamente l’orchestra, tranne alcune debolezze dei corni. L’Ouverture di Beethoven per II Re Stefano piacque molto aneli’essa, a dispetto dei suddetti corni; e della Gran Sinfonia di Schumann piacque infinitamente la grandiosità dell’ultimo tempo; meno i primi. L’ultimo pezzo era una novità, no.’Ouverture sul poema indiano Sakuntala, scritta dal sig. Gold mark, giovine autore tedesco che vive con buona riputazione a Vienna, come mi diceva l’amico Filippi, mezzo viennese per elezione. In questa Ouverture trovai dolcissima e molto originale la prima parte melanconica che è ripetuta infine; nel resto mi parve di vedere del convenzionale e del volgare - dico mi parve. Tutt’insieme l’esito di questo concerto fu splendido, tale da accontentare i dotti ed i profani, i quali sono tutti d’accordo nel dire che oramai l’orchestra della Società del Quartetto è una grande orchestra, e che il direttore è degno dell’orchestra. Due novità al Teatro della Commedia - Catilina di Parmenio Bettoli; Il Ridicolo di Paolo Ferrari. Il Catilina è uno studio in versi dei tempi della repubblica romana; mette in iscena Cicerone, Giulio Cesare, Catone ed altri nomi storici che oggi sbigottiscono, e poi le cortigiane, il popolo, lo schiavo, il comizio, la vita cittadina e la vita privata. Preso per quello che è, questo lavoro meritava assai miglior accoglienza che non abbia avuto, chè le difficoltà superate dall’autore a far un quadro di costumi il quale non apparisse indegno dell’argomento sono infinite, e tanto più in quanto la scena non è come il libro che permette la nota, o la citazione, e tutta l’immensa fatica che precedette la scrittura rimane nell’ombra. Forse però non ei rimane del tutto; i personaggi per parlare romanamente, come voleva l’autore, non solo riescono oscuri ai milanesi, ma hanno l’aria di far sapere a chi li ascolta che sono romani. Questa però è una menda quasi impercettibile; la più grave è l’assenza d’un vero nodo di dramma; sono scene unite insieme da un intento, sulle quali campeggia l’ambiziosa figura di Catilina, non altro. Di queste scene ve n’ha di robustissime; una che pone lo schiavo al cospetto del suo padrone è bella assai; stupenda un’altra che ei mostra in piazza le varie passioni del popolo e dei patrizi!; e così l’ultima fra Catilina e la sua amante. A queste almeno il pubblico doveva spianar le rughe; ma non le spianò ostinandosi a non vedere nel bel lavoro del Bettoli che una noiosa lezione di storia archeologica. Le sorti del Ridicolo di Paolo Ferrari furono diverse ad osmi o rappresentazione, tanto che, in gran parte ostili alla prima, ora sono quasi interamente mutate. Non è qui il luogo di diffonderci nell’analisi del nuovo dramma, però mi accontento di dire che le bellezze di prim’ordine vi sono forse maggiori che in ogni altro lavoro del Ferrari, ed i difetti anche; che in questo come negli altri drammi dello stesso autore anche l’occhio il quale non rimane abbagliato dall’arte e dell’ingegno e può ricercare le mende è costretto a confessare che la luce dell’ingegno è potentissima, somma l’arte, e infine che la severità d’una parte del pubblico in molti luoghi è proprio inesplicabile. Il quarto atto contiene una delle più belle scene di dramma che io abbia visto da gran tempo; nel terzo somme difficoltà sono superate felicemente nel complesso; nel quinto e nel primo vi hanno pure straordinarie bellezze. Ma se mi lascio tentare non la finisco più e addio propositi. Piglio il mio coraggio a due mani e faccio punto. S. F.

  • Carlo Soullier ha pubblicato testé in Parigi una buona traduzione lirica

della Straniera di Bellini! Quell’opera non era ancora stata tradotta, ed altre dello stesso autore sono in preparazione appena ora!

  • Al gran Teatro di Vienna fu rappresentata giorni sono con gran successo

la leggiadra operetta di Schubert La guerra domestica.

  • Il Teatro che è in costruzione a Magdeburgo costerà 300,000 talleri.

Una gran festa musicale avrà luogo a Cincinnati, che durerà sei giorni. Furono già raccolti ben 50,000 dollari. In questi giorni furono rappresentate le seguenti opere italiane: la Favorita all Aja, a Besançon e a Tolone; il Trovatore a Bajona, a Mons e a Rouen; la Traviata a Ginevra; la Lucia a Rennes; Don Pasquale a Liegi: il Barbiere a Verviers e la Gerusalemme (Lombardi} a Lille.

  • Nella Banda musicale del 9 0 Reggimento Fanteria sono vacanti tre posti: uno di primo quartino in mi bemolle, uno di primo clarino ed uno di

primo trombone di Concerto. — Gli aspiranti si rivolgano al Comando del suddetto Reggimento, a Milano Caserma di Santa Prassede. L’egregio maestro Mariotti di Torino è in trattative colla compagnia piemontese di T Milone per scrivere per quel Teatro Rossini un’operetta. 4 E dello stesso Mariotti (dice il Trovatore) si tratta di dare nel prossimo carnovale al Teatro Milanese (di Milano) l’operetta i Distratti (già rappresentata a Torino) tradotta in dialetto milanese. Pare che la nuova opera del maestro Roberto Amadei, il Bacchettone, si darà nel prossimo carnovale sulle scene del Teatro di Fermo. -V Un nuovo Teatro è stato inaugurato testò a Bisceglie (Puglie). II defunto cav. Vincenzo Bonetto faceva depositario il nostro Conservatorio di Musica di un premio annuo perpetuo di lire 500, onde incoraggiare quelli tra i giovani compositori che avessero scritto la migliore opera nel genere delle classiche tradizioni italiane. Il Consiglio Accademico dell’istituto suddetto aggiudicò testò per acclamazione il premio 1871-72 al maestro Amilcare Ponchielli, allievo del Conservatorio medesimo ed autore dei Promessi Sposi. N La Polizia di New-York pare determinata a sopprimere que’ convegni di ladri e di prostitute chiamati Concert Salons, ove molti giovani incauti sono trascinati alla ruina e non pochi forestieri derubati od uccisi. V Apprendiamo dalla Gazzetta del Pacifico che gl’italiani di S. Francisco facevano gran preparativi per una festa a benefizio dell’istituto Musicale del maestro Speranza e dell’ospitale italiano. Leggiamo nel Giornale di Modena: Se non siamo male informati, alcuni degli artisti di canto, animati dal favore che ha addimostrato di avere per essi il pubblico del Goldoni, starebbero studiando il progetto di assumere l’impresa di questo teatro per la stagione della prossima quaresima, e qualora riescissero a concretare le cose, darebbero La Statua di Carne del maestro Marchiò, ed il Trovatore. Ci auguriamo che riescano nell’intento, sapendo come la signora Flavis-Cencetti ed il baritono Giommi lo scorso estate colla Statua di Carne abbiano entusiasmato il pubblico di Rovigo e soddisfatto pienamente il maestro Marchiò che assistette parecchie sere alla rappresentazione della sua opera. JS. Il giornale II Trovatore ha pubblicato in questi giorni il solito Album Musicale che ogni anno regala ai suoi abbonati. È un elegante volume, ma più che all’eleganza deve il suo merito alla buona scelta dei pezzi che lo compongono. Nel prossimo numero parleremo diffusamente delle singole composizioni di questo Album. Intanto ei rallegriamo col Trovatore il quale si mostra così splendido cogli abbonati che pagano. A Chicago fu fondato un Conservatorio nel quale gli allievi sono gratuitamente istruiti in tutti i rami della musica. La società corale, Unione Musicale di Strasburgo, ha riportato un nuovo e splendido successo in un concerto dato il 26 novembre. Del programma facevano parte due opere teatrali; una nuova e preziosa operetta del signor Schwab — Le due consultazioni, che era stata eseguita con esito lieto due giorni innanzi, in occasione della festa di Santa Cecilia, e Tranb-Al-Cazar d’Offenbach. ¥ Durante il suo terzo soggiorno a Parigi, nel 1778, Mozart compose, oltre la sinfonia che fu eseguita con tanta fortuna ai concerti diretti da Legsos, gran parte della musica del ballo di Noverre, Les petits Riens. — Codesto spartito, il cui autore non fu nominato sull’affisso, ma che è accennato nella corrispondenza di Mozart e nelle sue biografie, si trova alla biblioteca delYOpéra di Parigi, e se ne deve la scoperta al signor Victor Wilder. A Parigi ebbe luogo un grazioso processo intentato al signor Avrillon da uno spettatore, il quale avendo preso le sedie d’orchestra allo sportello non aveva potuto trovar posto in teatro insieme colla sua signora. La questione fu trattata innanzi al Tribunale di commercio. L’avvocato dell’impresario espose, che il suo cliente non era tenuto a guarentire i posti presi allo sportello, e che l’offerta fatta di restituire il prezzo era più che sufficiente. L’avvocato della parte avversaria sostenne che l’amministrazione del teatro non può spacciare un numero di posti maggiore di quello che contiene la sala, e chiese che la direzione fosse costretta ad eseguire il con