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Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1890 vol. I.djvu/11

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Gazzetta Musicale

ANNO XL V. S DIRETTORE N. i. — 5 Gennaio 1890. £ GIULIO RICORDI

di Milano

FOGLIO DI 16 PAGINE Si pubblica ogni Domenica


AI NOSTRI LETTORI ‘Dobbiamo faro un programma pel 1890? — ma non l’abbiamo di già bell’e fatto in quel numero romano XLE, che dà alla Gazzetta Musicale di Milano la rispettabile età di quarantacinque anni?... Ed il nostro programma non si compendia forse nell’aumento annuale degli abbonati e nella amicizia e stima che ei dimostrano gli abbonati antichi colla loro ininterrotta fedeltà?... Non abbiamo ragione dunque di formulare un programma pel nuovo anno: noi seguiremo la via già percorsa, colla simpatica compagnia dei nostri ottimi collaboratori, ai quali la Gazzetta Musicale deve gran parte del proprio crescente successo. Nè possiamo ■ meglio cominciare il quarantacinquesimo anno, se non col mandare cordiali auguri ai nostri collaboratori effettivi, ed ai nostri ottimi lettori, che sono poi i collaboratori in ispirito della Gazzetta Musicale. La Direzione e l’Amministrazione. PIPPO BRENTANO arlare di lui ai fidati amici, é ben lieve conforto a tanto dolore: ma è pure un conforto!... e qualunque anima gentile comprenderà perché il mio cuore mi obbliga a dire, perché la mia mano corre convulsa e tremante. Parlare di lui é puranco aggiungere dolore a dolore, ma é altresì evocare lui ancora vivo, e sorridente e buono, ed ingenuo quale un fanciullo. Ho amato Pippo Brentano come altro dei miei figli, ed egli ricambiava la mia famiglia tutta di pari affetto. L’apparire del buon Pippo era ogni volta una festa del cuore e della mente, era uno splendere di sole primaverile; l’abbiamo abbracciato bambino, sul seno della madre, colpita da una prima sventura!... il piccino non aveva più padre!... poi l’abbiamo abbracciato lieti per una prima vittoria, e l’abbracciammo orgogliosi dopo una seconda, una grande vittoria!... ed ora lo abbracciai morto!... rapida meteora di bontà e di genio!... cosi rapida che impedi ai molti di apprezzare degnamente le qualità invero eccezionali di Pippo Brentano. L’universale compianto che lo ha salutato in questi giorni, é bensì l’effetto di quel sentimento misterioso, arcano, intuitivo degli uomini, sentimento il quale unisce le più disparate categorie in una simpatica unanimità di giudizio, e quasi inscientemente fa esclamare: ecco una personalità!... Ma, ahimè, troppo breve fu la vita del mio buon Pippo, perché questo giudizio generale potesse venire pronunciato coni’esso lo meritava, cioè colla completa conoscenza delle qualità elettissime di mente e di cuore che lo adornavano. Nacque il 14 aprile 1862 in Milano: l’agosto del 1886 lo salutava architetto, avendo compiuto gli studi nel nostro Istituto tecnico superiore, allievo prediletto di Camillo Boito che ne intuiva il raro ingegno e ne pronosticava il brillante avvenire. Terminati gli studi all’Istituto tecnico di Santa Marta, voleva il Brentano dedicarsi alla medicina: fra coloro che più insistettero perché continuasse negli studi tecnici, debbo citare una nostra illustrazione delle scienze matematiche, il Preside dell’Istituto stesso, Giuseppe Bardelli; rammento qui con sentimento di riconoscenza le parole di elogio che in ogni occasione quell’egregio uomo mi ripeteva all’indirizzo di Giuseppe Brentano, parole che in seguito mi vennero ripetute dall’illustre senatore Brioschi, dall’onorevole Colombo e dagli altri ottimi Professori che furono