Pagina:Gelli - Venti vite d'artisti, 1896.djvu/34

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mitria d’oro a papa Martino e uno bottone d’uno piviale dove erono otto mezze figure con uno Christo in mezo che segnia, cosa belissima. Fecie una altra mitria d’oro a papa Eugenio in quel tempo che egli stette in Firenze, l’oro della quale pesò ducati 15 et la pitura libbre 5 ½. Le quali piture furno istimate fiorini 38 mila e furno balasci, zafiri et ismeraldi et perle, infra le quali ne furno 6 grosse chome nocciuole. Fu ornata detta mitria di molte figure e nella parte dinanzj era uno trono con moltj angiolettj d’intorno e uno nostro Singniore in mezzo e nella parte diretro uno altro simile, co’ medesimi angioletti attorno, dove era una figura di nostra Donna chon 4 evangielisti da piè nel fregio, et molti altri adornamenti. Insomma fu uomo raro e seppe far quasi ciò che e’ volle.


Filippo di ser Brunelescho.


Filippo di ser Brunelescho cittadino fiorentino. La prima arte...... la scultura, ancora che attendessj molto alla arismetica et alla geometria sotto la disciplina di Paulo matematico et astrologo in que’ tempi famosisimo, et oltre addi questo fu molto dotto nelle lettere sachre, di maniera che Paulo sopradetto usava dire che quando Pippo parlava, che così si chiamava allora vulgarmente, e massimamente fra gli artefici, gli pareva udire un san Paulo. Fu ancora molto studioso di Dante, e che egli lo intese meglio che alchuno altro de’ tempi suoi. Non ci sono molte opere di schultura di sua mano et questo si è che lasciò l’arte giovane come si dirà di sotto. Si dette alla architetura. Fecie una santa Maria Madalena in santo Spirito e s’andò male quando arse detta chiesa, e sì era tenuta cosa bellisima. Fecie uno crocifisso al naturale che è oggi in santa Maria novella fra la cappella degli