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maria adelaide di lorena | 435 |
Quantunque giovine assai, ed amante del vestir bene, si privava spesso della soddisfazione che reca un vestito nuovo, un gioiello, per darne il prezzo ai poveri; e più d’una volta, vedendo crescere i bisogni di tante disgraziate famiglie, pregò il suocero, che soleva regalarle per Capod’anno qualche elegante monile del valore di 6,000 lire, a volergliene invece far dare il prezzo, per poterlo distribuire tra gli infelici, che non era riuscita a beneficare durante l’anno. Aumentate le sue entrate quando fu divenuta Regina, continuò nel suo modo d’impiegarle, e più volte rinunziò di acquistare qualche bell’oggetto che le piaceva, per non fare aspettare gli indigenti — tutto al più diceva a chi le faceva la proposta: «Vedrò alla fine del trimestre se potrò permettermi questa spesa.» E più volte si trovò in debito coll’intendente della lista civile, per soccorrere qualcuno che non avrebbe potuto attendere.
Ma torniamo alla Duchessa di Savoia allorché fece lieta la famiglia e il paese dando alla luce il Principe di Piemonte, poi Umberto I Re d’Italia. Che gioia in Torino e nella reggia! quante manifestazioni e illuminazioni pel fausto avvenimento!
Ho detto più volte, nel corso di questo scritto, che Maria Adelaide era bella: infatti, di un personale perfetto, alta non meno di un metro e settanta centimetri, era veramente ammirabile: e qui incontriamo ancora la contessa Della Rocca Castiglione, che ci porge la sua tavolozza per tracciarne completo il ritratto.
«Mai ho incontrato nella mia vita, un volto e un