Pagina:Gemme d'arti italiane - Anno I, Carpano, 1845.djvu/100

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sco dove appare ogni maniera di architettura, non sapresti dire, a prima giunta, se tu sii in oriente o in occidente, se quell’idea nascesse primamente nel pensiero degli adoratori del Cristo o di Allah, tanto ritrae dello spirito di questi due popoli sì contrarj tra loro. Gli archi, a tutto sesto, tozzi e pesanti, sentono lo stile bizantino mentre le cupole graziosamente tondeggianti, le colonnette esili, snelle e leggere, i capricciosi rabeschi e fogliami ricordano le moschee di Baghdad, di Siviglia, di Cordova, come le agulie e le figure simboliche hanno l’impronta del gotico stile. Pure questo contrasto di stili sì diversi fra loro ha del solenne: l’insieme di queste parti, apparentemente disarmoniche, se tu le prendi ad una ad una, ti rende nel suo tutto un bell’accordo, pieno di maestà e di grandezza.

Non appena hai gettato gli occhi su quell’edifizio, ti accorgi, quand’anche non venissero in tuo ajuto gli annali della Storia, che tu hai dinnanzi uno splendido monumento della fede, della gloria, della opulenza di un popolo singolare fra quanti mai levarono grido di sé sulla terra. Quelle colonne di sì diverse maniere di marmi, quali di porfido, quali di verde antico, quali di serpentino non ricordano forse allo spettatore le lontane contrade dalle quali la potente regina dei mari traevale a queste lagune, come gloriosi trofei di sue vittorie? Lo stesso gridano tante sculture sacre e profane che raffigurano fatti storici, pie tradizioni popolari, misteriosi emblemi e simboli sacri di che vanno sì vaghi i popoli nel loro passaggio dalla barbarie alla civiltà, quando la fantasia e l’immaginazione, avide dell’infinito, prevalgono sulla fredda ragione che a tutto segna un limite, un confine. Questa