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d’una signorina per bene | 127 |
e lieta!.. Come rifiutarmi se non c’è mezzo di resistere alle insistenze di queste ragazzone?.. Coraggio, e via. E si scherzi e si rida e si ricevano gli omaggi degli oziosi e si accarezzi la speranza d’un avvenire brillante con l’accettare lo sfacciato omaggio del fatuo e ardito Svarzi. Ciao, cara; e te beata che vivi tranquilla in codesto collegio, via della società che dicono bella!
tua Lucia.»
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Allo stabilmento, quel giorno, Lucia non era d’umore da tollerare le occhiate, i susurri, i sorrisetti con cui veniva ricevuta da che si sapeva del fallimento e più non si ammirava nè si invidiava in lei l’ereditiera.
Non volle sentirsi mortificata; non volle rinchiudersi nell’avvilimento. Per un inesplicabile senso di rivolta, quasi di sfida, volle invece apparire indifferente, anzi non curante. Era forse dignitoso che ella mostrasse le sue angustie a quella gente verso la quale non aveva nè vincoli nè simpatia?... La sua anima aveva forse bisogno della compas-