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48 | Prime nozioni di Geografia fisica. |
mente, danno licenza all’acqua di cui gli uni e gli altri, benchè in grado molto diverso, si imbevono.
110. L’acqua versata dalle pioggie o dal disgelo delle nevi alla superficie della terra, infiltrandosi nel terreno, non vi rimane stazionaria. Se voi scavate una fossa molto profonda, vedrete ben tosto che l’acqua, onde il terreno è imbevuto, comincia a gemere dalle pareti di quella cavità, e si raccoglie sul fondo formandovi uno stagno. Vuotate quello stagno, e sarà di nuovo ripieno dell’acqua che continua a filtrare. Ciò vi dimostra come l’acqua, incontrando sotterra un canale od una cavità qualunque, debba prontamente affluirvi.
111. Le rocce che noi calchiamo, oltre all’essere sovente molto porose, come le arenarie e perciò molto permeabili, sono tutte attraversate da fessure, le quali, se si riducono talvolta a semplici crepature lineari, come quelle dei vetri delle finestre, acquistano anche sovente le dimensioni di larghe spaccature o di vaste gallerie. Sono esse altrettanti canali, piccoli o grandi, che servono a dar passaggio alle acque nell’interno del globo. Perciò, sia pure la roccia dura e compatta quanto si vuole, e quindi impermeabile al massimo grado; se è molto screpolata e cavernosa, lascerà passare ugualmente una gran quantità di acqua. Il calcare, per esempio, è ordinariamente una roccia molto compatta, e così densa che l’acqua non può filtrarvi che in quantità minima: ma è pieno d’ordinario di screpolature o di salti (così si chiamano le spezzature delle rocce), i quali sono aperti e vuoti, così, che l’acqua vi scorre libera in grande abbondanza.
112. Nei paesi montuosi, certi terreni, benchè posti in pendio e benchè sia piovuto da lungo tempo, si